“Posso dubitare, fino a prova contraria, del carattere soprannaturale della vocazione di una giovane che si crede chiamata alla contemplazione infusa o di un intellettuale che arde dal desiderio di servire Dio con la parola o con gli scritti (non dico che tali vocazioni non esistano allo stato puro, dico che molte di esse sono adulterate), ma se vedo l’amore di Dio rifare un buon contadino o un buon padre di famiglia, non dubiterò più dell’autenticità di quest’amore”. (Gustave Thibon, Ritorno al reale. Prime e seconde diagnosi in tema di fisiologia sociale, scritto del filosofo Gustave Thibon)
Tali asserzioni possiedono venature profetiche - si pensi che la I fu scritta nel periodo 1909-1910 e la II nel 1943 - giacché colgono, anticipandola, l'esigenza primaria del nostro tempo, quella di avere padre e madre, quindi la famiglia, e di difenderla da ogni pericolo. Un autore attuale ha preso sul serio tale importante compito, dedicandogli la sua ultima opera; si sta parlando del salesiano don Roberto Carelli. Egli ha scritto Alfabeto Familiare, un vademecum a metà tra gli scritti di San Giovanni Crisostomo (in materia di cose vane ed educazione dei figli) e, ovviamente, le opere di don Bosco, per semplicità profondità e precisione. Un agile volumetto che si rivolge a tutti, credenti e non, siccome i temi presi in considerazione e le soluzioni proposte riguardano il cuore di ogni persona.
Come si evince nella prefazione, scritta da Mons. Renzo Bonetti, e nell'introduzione, curata dalla stesso autore, il vademecum è nato dall'esigenza di fronteggiare la liquefazione e liquidazione post-moderna, per aver cura dell'universo familiare e mostrarne la profondità, attraverso il proporre quei frutti della civiltà classica e cristiana che hanno reso la vita umana più buona bella e vera: aspetti elementari dell'amore umano che sono costitutivi della famiglia e che si imparano in famiglia, a beneficio di ogni altro legame.
Queste voci da una parte richiamano le verità di sempre sull'amore, dall'altra puntano l'attenzione sulle problematiche emergenti nel nostro tempo. Senza mai dimenticare di annunciare il Vangelo della famiglia al tempo e nell'ottica della nuova evangelizzazione. In questo modo l'obiettivo è chiaro. Ritrovare la "grammatica" dei sessi, rimettere in moto la "sintassi" degli affetti e riarticolare il discorso dell'amore in vista di una sua felice riuscita. La lucidità dell'analisi si accompagna a una visione profondamente ottimista, permeata e sostenuta dalla fede. Nella stesura, si è tenuto conto di diverse esigenze. Anzitutto quella di coniugare una certa agilità espositiva con una precisione nei contenuti. Inoltre, se da una parte si richiamano le verità di sempre sull'amore, dall'altra si cerca di dare notizia delle problematiche emergenti nel nostro tempo, anche le più attuali. In altre parole, si annuncia il Vangelo della famiglia al tempo e nell'ottica della nuova evangelizzazione.
La famiglia – scrive don Roberto nell’introduzione – è sempre stata, è, e sarà sempre un bene prezioso, ma oggi è in caduta libera. Pochi matrimoni, poche nascite, famiglie ferite. È innegabile che si diventa umani in famiglia, ma intanto le coppie scoppiano, l'educazione è in affanno, le persone mostrano tante fragilità. In pochi decenni la "società tradizionale" ha ceduto il passo alla cosiddetta "società complessa", con vistosi guadagni in termini di benessere ed evidenti perdite quanto a qualità della vita. Ci siamo liberati di qualche rigidezza tipica delle epoche sacrali, ma l'età secolare ci consegna una società liquida nella quale tutti i legami sono in frantumi. Unica cura a tutto ciò: un'azione volta a ritrovare la grammatica dei sessi, a rimettere in moto la sintassi degli affetti, a riarticolare il discorso dell'amore in vista della sua felice riuscita.
Come riporta un detto, attribuito sia a Cicerone che a Chesterton, “A room without books is like a body without a soul-Una stanza senza libri è come un corpo senza anima”. Perciò, la biblioteca di casa non rimanga senza Alfabeto Familiare, l’anima ne trarrà giovamento!
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