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sabato 26 novembre 2016
giovedì 24 novembre 2016
Cinematografo dell'alpino: One Piece Gold: Un capolavoro che si chiama One Piece!
Oggi esce nelle sale One Piece Gold, un film che sa conquistare i suoi fan ma che saprà sorprendere anche quelli che non conoscono la grande saga.
One Piece non è solo il manga (termine con cui si definiscono un fumetto in Giappone) più letto nel mondo, ma è soprattutto una vera e propria opera letteraria. In esso si fondono non solo i tratti tipici del fumetto shōnen (sono così chiamati dai giapponesi quei comics di azione riservati principalmente per un pubblico maschile), con i suoi duelli, le prove da vincere e gli obiettivi da conquistare, ma anche tematiche e modalità dei grandi romanzi di avventura, del fantasy (come ce lo hanno insegnato Tolkien e Lewis) e dell’epica classica e cavalleresca; il tutto si contorna poi con un umorismo semplice ma allo steso tempo geniale e con un’accuratissima caratterizzazione dei protagonisti sempre immersi in una continua maturazione. L’opera di Eiichiro Oda è quindi un successo tra i più meritati nel pantheon fumettistico giapponese e mondiale e anno dopo anno diventa sempre più conosciuto grazie anche alla distribuzione di un vastissimo merchandising (secondo solo ai colossi Disney, Marvel e Dc-Comics) e ad una serie animata molto fedele al fumetto che sa cogliere tutte le sfumature che lo definiscono.
Quindi dal manga alla serie animata e dalla serie animata il film; anzi i film, perché One Piece – Gold, che esce oggi nelle sale italiane (disponibile per poco tempo purtroppo...), è il tredicesimo lungometraggio della saga, ed è un capolavoro.
Partiamo dalla trama, molto semplice e scorrevole: i pirati della Ciurma di Cappello di Paglia giungono su una grande nave-isola agghindata come una sfarzosa e ricchissima Las Vegas dai tanti lati oscuri; questa è governata dall'antagonista, Tesoro, che grazie a uno stratagemma li indebita di una quota di denaro immensa che li costringe a una situazione di semi-schiavitù da cui dovranno liberarsi. In questa si diramano oltre gli elementi tipici della serie con il suo humor e le personalità dei vari protagonisti anche scene che richiamano pellicole già conosciute: si passa dalle intro in stile Indiana Jones e il tempio maledetto, dalle corse alla Fast and Furious, ai furti organizzati in stile Ocean’s Eleven e ovviamente un po’ di Pirati dei Caraibi.
La resa grafica è nettamente migliore rispetto ai precedenti, probabilmente adeguata per un esposizione su un grande schermo: come già accennato non è il solo ed unico lungometraggio, ma questo sembra più adattato per una proiezione al cinema con una maggiore cura degli sfondi, le ambientazioni più dettagliate; si passa dai gialli dorati del grande casinò, ai toni scuri dei condotti della nave.
A tenere banco tuttavia sono i messaggi che la saga porta con se: questo film ne ha tantissimi ed elencarli tutti, tra quelli propri della pellicola e quelli propri della serie, si passerebbero ore e pagine, quindi tratteremo solo quelli più importanti e significativi.
C’è una “solita” esaltazione della volontà (solita, perché è tipica di tutti i cartoni animati nipponici) che però fa i conti anche con una sorta di provvidenza che è a volte più indispensabile della forza stessa: in One Piece la dicotomia tra bene e male non si risolve nel solito confronto di forze, anzi spesso e volentieri sono sbilanciate: gli antagonisti possiedono poteri e forza spropositata, così appariscenti che l’esito sembra quasi scontato a loro vantaggio, ma è qui la genialità di Oda che mostra il male che si smonta davanti a forze che non può controllare, rivelando così tutta la sua banalità.
Il film affascina anche per come tratta i temi del potere e della ricchezza, tanto legati eppure molto diversi: il cattivo di turno, Tesoro, è convinto che solo chi è ricco conta nel mondo, e che è solo la ricchezza che dà potere; e lui che vive in una nave con palazzi lussuosi e cascate d’oro si convince addirittura di essere un dio, di essere il detentore di un potere divino. A questo si contrappone la ciurma di Luffy che cerca la forza non tanto nella ricchezza, addirittura non nella singola volontà, ma nella forza dei legami tra loro segnati da fiducia e lealtà. Inoltre il potere e la ricchezza, concepiti come risposta al proprio dolore personale, dimostrano una totale inefficacia alla fine, anzi sono solo sedativi a questo: il personaggio di Tesoro (un antagonista degno di quel ruolo, visti gli ultimi villan che ci hanno rifilato i film Marvel …) è emblematico; potrebbe soffermarsi sullo sguardo amorevole della donna che ama, ma invece abbraccia l’oscurità delle stesse persone che lo hanno ferito.
La cosa più bella però (e questo è un giudizio puramente personale) è la presenza di un “Mistero” che rende le circostanze, la vita con tutte le sue sfaccettature, non solo avventurose, ma bensì positive. I protagonisti di One Piece in questo film, come in tutta la saga, hanno come una naturale predilezione a questa tensione al mistero: quando sono messi alle strette la via migliore per loro non è una strada conosciuta o un tornare indietro, ma quella che non si conosce, quella di un esito insospettabile, ma percepito sempre come qualcosa che è buono; la soluzione è spesso e volentieri un ignoto dal sapore positivo e lo si affronta con la tipica baldanza dei pirati, per l’appunto...
One Piece Gold è quindi un ottimo prodotto non solo per quelli che sono già appassionati alla saga, ma anche per chi vi si affaccia per la prima volta.
Avvertenza, la pellicola ha comunque qualche piccolo difetto: il doppiaggio italiano è buono ma non ha fino infondo la forza di trasmettere le emozioni che spesso emergono invece nell'originale giapponese; per i neofiti ci sarà la difficoltà di inquadrare qualche personaggio secondario e il suo ruolo nella vicenda presentata, ma la pazienza però compenserà sicuramente.
Il film sarà nelle nostre sale per pochissimo tempo, quindi approfittate!
One Piece non è solo il manga (termine con cui si definiscono un fumetto in Giappone) più letto nel mondo, ma è soprattutto una vera e propria opera letteraria. In esso si fondono non solo i tratti tipici del fumetto shōnen (sono così chiamati dai giapponesi quei comics di azione riservati principalmente per un pubblico maschile), con i suoi duelli, le prove da vincere e gli obiettivi da conquistare, ma anche tematiche e modalità dei grandi romanzi di avventura, del fantasy (come ce lo hanno insegnato Tolkien e Lewis) e dell’epica classica e cavalleresca; il tutto si contorna poi con un umorismo semplice ma allo steso tempo geniale e con un’accuratissima caratterizzazione dei protagonisti sempre immersi in una continua maturazione. L’opera di Eiichiro Oda è quindi un successo tra i più meritati nel pantheon fumettistico giapponese e mondiale e anno dopo anno diventa sempre più conosciuto grazie anche alla distribuzione di un vastissimo merchandising (secondo solo ai colossi Disney, Marvel e Dc-Comics) e ad una serie animata molto fedele al fumetto che sa cogliere tutte le sfumature che lo definiscono.
Quindi dal manga alla serie animata e dalla serie animata il film; anzi i film, perché One Piece – Gold, che esce oggi nelle sale italiane (disponibile per poco tempo purtroppo...), è il tredicesimo lungometraggio della saga, ed è un capolavoro.
Partiamo dalla trama, molto semplice e scorrevole: i pirati della Ciurma di Cappello di Paglia giungono su una grande nave-isola agghindata come una sfarzosa e ricchissima Las Vegas dai tanti lati oscuri; questa è governata dall'antagonista, Tesoro, che grazie a uno stratagemma li indebita di una quota di denaro immensa che li costringe a una situazione di semi-schiavitù da cui dovranno liberarsi. In questa si diramano oltre gli elementi tipici della serie con il suo humor e le personalità dei vari protagonisti anche scene che richiamano pellicole già conosciute: si passa dalle intro in stile Indiana Jones e il tempio maledetto, dalle corse alla Fast and Furious, ai furti organizzati in stile Ocean’s Eleven e ovviamente un po’ di Pirati dei Caraibi.
La resa grafica è nettamente migliore rispetto ai precedenti, probabilmente adeguata per un esposizione su un grande schermo: come già accennato non è il solo ed unico lungometraggio, ma questo sembra più adattato per una proiezione al cinema con una maggiore cura degli sfondi, le ambientazioni più dettagliate; si passa dai gialli dorati del grande casinò, ai toni scuri dei condotti della nave.
A tenere banco tuttavia sono i messaggi che la saga porta con se: questo film ne ha tantissimi ed elencarli tutti, tra quelli propri della pellicola e quelli propri della serie, si passerebbero ore e pagine, quindi tratteremo solo quelli più importanti e significativi.
C’è una “solita” esaltazione della volontà (solita, perché è tipica di tutti i cartoni animati nipponici) che però fa i conti anche con una sorta di provvidenza che è a volte più indispensabile della forza stessa: in One Piece la dicotomia tra bene e male non si risolve nel solito confronto di forze, anzi spesso e volentieri sono sbilanciate: gli antagonisti possiedono poteri e forza spropositata, così appariscenti che l’esito sembra quasi scontato a loro vantaggio, ma è qui la genialità di Oda che mostra il male che si smonta davanti a forze che non può controllare, rivelando così tutta la sua banalità.
Il film affascina anche per come tratta i temi del potere e della ricchezza, tanto legati eppure molto diversi: il cattivo di turno, Tesoro, è convinto che solo chi è ricco conta nel mondo, e che è solo la ricchezza che dà potere; e lui che vive in una nave con palazzi lussuosi e cascate d’oro si convince addirittura di essere un dio, di essere il detentore di un potere divino. A questo si contrappone la ciurma di Luffy che cerca la forza non tanto nella ricchezza, addirittura non nella singola volontà, ma nella forza dei legami tra loro segnati da fiducia e lealtà. Inoltre il potere e la ricchezza, concepiti come risposta al proprio dolore personale, dimostrano una totale inefficacia alla fine, anzi sono solo sedativi a questo: il personaggio di Tesoro (un antagonista degno di quel ruolo, visti gli ultimi villan che ci hanno rifilato i film Marvel …) è emblematico; potrebbe soffermarsi sullo sguardo amorevole della donna che ama, ma invece abbraccia l’oscurità delle stesse persone che lo hanno ferito.
La cosa più bella però (e questo è un giudizio puramente personale) è la presenza di un “Mistero” che rende le circostanze, la vita con tutte le sue sfaccettature, non solo avventurose, ma bensì positive. I protagonisti di One Piece in questo film, come in tutta la saga, hanno come una naturale predilezione a questa tensione al mistero: quando sono messi alle strette la via migliore per loro non è una strada conosciuta o un tornare indietro, ma quella che non si conosce, quella di un esito insospettabile, ma percepito sempre come qualcosa che è buono; la soluzione è spesso e volentieri un ignoto dal sapore positivo e lo si affronta con la tipica baldanza dei pirati, per l’appunto...
One Piece Gold è quindi un ottimo prodotto non solo per quelli che sono già appassionati alla saga, ma anche per chi vi si affaccia per la prima volta.
Avvertenza, la pellicola ha comunque qualche piccolo difetto: il doppiaggio italiano è buono ma non ha fino infondo la forza di trasmettere le emozioni che spesso emergono invece nell'originale giapponese; per i neofiti ci sarà la difficoltà di inquadrare qualche personaggio secondario e il suo ruolo nella vicenda presentata, ma la pazienza però compenserà sicuramente.
Il film sarà nelle nostre sale per pochissimo tempo, quindi approfittate!
Antonello Di Nunno
mercoledì 23 novembre 2016
lunedì 21 novembre 2016
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