sabato 3 aprile 2021

Meditazione per il Sabato Santo


Sabato Santo
Compianto sul Cristo morto1511-1512 circa
Baccio Della Porta detto Fra' Bartolomeo.

La Tomba

Assistiamo alla funebre discesa dalla croce. Seguiamo il divin Maestro fino alla tomba. Il corpo del Signore è distaccato dalla croce, trasportato, sepolto. Maria, desolata, vede tutto.

Egli, il Signore, il Padrone della morte, ridotto a questa ultima umiliazione che sconvolge la nostra povera umanità; come noi, Egli non è più che un carico che si porta, una cosa grave ed opprimente.

Grazie, Signore, perfino nella via della tomba, noi troviamo l'orma dei tuoi passi!

Discesa al Limbo, Tintoretto, 1568

Noi ti amiamo, ti adoriamo, ti benediciamo.

Il silenzio, l'oscurità, la solitudine, il rispetto della tomba, saranno violati dalla presenza dei custodi. Essi veglieranno questo Morto: rappresentano l'odio che niente disarma.

O Signore, nonostante il silenzio, le tenebre, l'immobilità della tomba, nonostante i suggelli e le guardie, noi ti aspettiamo, noi aspettiamo la tua risurrezione, o Cristo, Figlio del Dio vivo!

Noi ti aspettiamo con Maria, tua Madre. Vieni, Signore, regna, comanda, padrone e vincitore della morte; sii il sostegno della nostra corsa nel tempo, sii il custode dell'anima nostra per la vita eterna.

                                                                                     Tutto in me ti appartenga, ti benedica e ti lodi.

Dieci minuti a Dio, D'Ysné










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venerdì 2 aprile 2021

Meditazione per il Venerdì Santo

 

Crocifissione, 1565, Tintoretto, Scuola Grande di San Rocco a Venezia


Compassione della Santa Vergine Maria

Stabat Mater

Inginocchiamoci, penetrati di rammarico, di pentimento, di pietà per la Madre ammirabile che è in piedi, in piedi a pie' della Croce.

Madre! Siamo noi la causa dei tuoi tormenti; noi ti chiediamo il pentimento che purifica, la forza che ripara.

Questa Croce benedetta è l'altare dove la Vittima Santissima è immolata per i peccati del mondo. Quando ci si rende necessario accettarne una particella, siamo in ginocchio per baciarla, in piedi per portarla?

In ogni dolore - grazie al dolore di Gesù e di Maria - vi è una purificazione ed una espiazione. Questo pensiero dovrebbe farci accogliere la prova come un'amica che viene a portarci il soccorso necessario per pagare i nostri debiti, riconciliarci con la Giustizia infinita e arricchirci per l'eternità.

Oh, come siamo ciechi sui nostri veri interessi! 

O Madre, io ti prego per le anime crocifisse che ignorano il Crocifisso!... Ti prego per tutti i cuori straziati che hanno dimenticato il segreto della consolazione nel dolore. Ti prego - qui prego per me - ti prego per quelli che sanno e tuttavia tremano e scansano, fuggono la croce, il dovere, forse, e perdono i tesori che hai loro acquistati.

Oggi, quale prova, quale sacrificio devo accettare generosamente?

Andiamo alla Madre della pietà a chiedere forza e coraggio; e, in questa duplice speranza di riparazione e di espiazione, seguiamola. Restiamo ritti sotto il peso; nel dolore, nel travaglio, nella solitudine dell'anima, ritti presso di lei, martire per amor nostro.

Fac me tecum pie flere! Fammi piangere piamente con te


Dieci minuti a Dio, Y. D'Isné







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giovedì 1 aprile 2021

Meditazione per il Giovedì Santo


Ultima cena di Giovanni Sparapane, chiesa di San Salvatore,  Campi, frazione di Norcia. Si trattava di due delle opere più rappresentative del Quattrocento nursino; purtroppo sono andate distrutte dai terremoti del 26 e 30 ottobre 2016.
Ultima cena di Giovanni Sparapane, chiesa di San Salvatore, Campi, frazione di Norcia. 
Due delle opere più rappresentative del Quattrocento nursino;
 purtroppo sono andate distrutte dai terremoti del 26 e 30 ottobre 2016.


"Egli ci ha amati fino alla fine"
 (San Giovanni, XIII, 1)

Inginocchiamoci nella sala ben ornata, dove Gesù, il vero Agnello pasquale, prende il suo ultimo alimento e si dona a noi, si pone alla mercè della nostra fede, per nutrirci di Se stesso e trasformarci in Lui. 

Egli ci ha amati fino alla fine. Non si è occupato che di noi e ci ha amati fino agli ultimi limiti dell'amore, fino a dare se stesso, per fortificarci e divinizzarci. Quale sete di beneficiarci! Quale brama lo fa discendere così basso, per elevarci così alto; quale grandezza, quale generosità, quale follia d'amore! E noi? Noi cerchiamo noi stessi perfino nei nostri migliori affetti.

Che diremo di questo amore così puro, così assoluto?...

Nutrirmi di te, Signore! È il termine, è la fine, è l'incessante rinnovarsi del tuo amore. È l'unico mezzo di farmi tuo per l'eternità!

La tua Croce mi riscatta, ma non mi preserva. Una volta riscattato, io posso tradirti ed essere ancora schiavo. Ma il tuo Corpo, il tuo Sangue, il tuo Pane, o Signore, mi vivificano e mi custodiscono per la Vita eterna.

Fa, mio Dio, che tutto ciò che vi è in me, benedica il tuo amore! Quid retribuam! Che tutto ciò che è vita in me, pensieri, azioni, sospiri, ti dica il mio rendimento di grazie e mi leghi a te, per sempre.

Tuus sum ego.

Egli mi ha amato!


Tratta da Dieci minuti a Dio, Y. D'Isné








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