domenica 27 dicembre 2020

Meditazione nel giorno di San Giovanni Evangelista

Natività per l'altare Paumgartner (1496–1504), Albrecht Dürer, 
Alte Pinakothek di Monaco di Baviera



"Pace in terra!" (San Luca, II, 14)

Dopo aver meditato i sentimenti di Giuseppe e di Maria nelle prime adorazioni che essi offrono al Verbo fatto carne, consideriamo l'accoglienza che questo Dio onnipotente riceve dagli uomini. Come ricevono essi il loro Creatore? L'accoglienza può riassumersi con le parole: notte, silenzio, sonno, indifferenza generale. Soltanto pochi pastori, semplici, umili, vegliano. E alcuni sapienti, anime superiori, elevate al di sopra degli interessi di questo mondo, lo cercano. Sono anime libere da ogni preoccupazione terrena! libere da pensieri sia di ambizioni mondane, sia di aspirazioni superbe.

È l'eccezione che viene a fare corteo al Re dei re.

Soltanto i distaccati, i liberi vengono alla stalla e riconoscono l'Atteso dei secoli.

O Dio! avvolto di fasce e adagiato in una mangiatoia, come ti troverò, come ti riconoscerò, se sono assopito nella indifferenza e nell'oscurità di una notte senza stelle, se la mia mente non è occupata che da vani pensieri; se il mio cuore non batte che per vani desideri? Se la vanità mi seduce; se il lusso mi attira; se le preoccupazioni del benessere mi assorbono...

Spirito del presepe, distacco, semplicità, umiltà, abbandono, come siete lontani dal mio spirito!

È un Dio, è il nostro Dio, il nostro Giudice, che ci dà una tale lezione, e noi siamo ribelli e non vogliamo comprendere.

Che cosa potrò fare oggi per avvicinarmi a Gesù Bambino? Come potrò essere più semplice, più umile, più calmo nel mio abbandono?

O Gesù Bambino, unisco ai battiti del tuo Cuore divino ciascuno dei battiti del mio cuore; ti esprimano essi la mia buona volontà.

Tratto da Dieci minuti a Dio, Y. D'Isné









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