L'Italia è determinante nello scacchiere mondiale: se il nostro Paese resiste allora è possibile che resista anche il resto dell'Occidente. Insomma, siamo sul Titanic e invece di ricompattarsi in fretta le varie componenti del Family day litigano perché ci sono varie correnti di pensiero.
La prima proposta è quella cultural-educativa che però funziona sul lungo periodo. La seconda opzione è quella del comitato Difendiamo I nostri figli: visto che è fondamentale essere efficaci in tempi rapidi, il gruppo capitanato da Massimo Gandolfini propone di candidare persone di fiducia nei partiti. L'obiezione a questa possibilità arriva da Eugenia Roccella che ha detto: «Al voto finale siamo stati capaci di mettere insieme, contro una legge eutanasica come quella sul biotestamento, solo 37 voti». Se a questo aggiungiamo la legge sul divorzio breve e la legge sulle unioni omosessuali, il giudizio diventa inesorabile: lo schema dei cattolici presenti nei vari partiti è tramontato. La terza strategia è quella messa in campo dal gruppo politico Idea: essere uniti in un movimento pro famiglia, ma alleati in coalizione con altri partiti. Rimane la quarta strategia, quella del Popolo della famiglia: unirsi in un soggetto autonomo che condizioni la politica dall'interno del Palazzo.
Cari politici cattolici, i tempi stringono. O ci rassegniamo o decidiamo di agire. E se si decide di agire, bisogna fare una scelta, che pare obbligata e passa per la via di un soggetto autonomo. A meno che qualcuno non abbia idee migliori... Ma purtroppo non se ne vede l'ombra.
Antonio lannaccone
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