Continua il ciclo di interviste con personalità autorevoli, dalle posizioni non banali e affascinanti, perché "non politically correct". Questa volta abbiamo intervistato, a pochi giorni dall'evento torinese sulle ragioni del no alla riforma del governo Renzi, che lo vedrà impegnato in prima linea, l’avvocato Simone Pillon, ex presidente del Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria, e ora Consigliere del Forum Nazionale, vicepresidente del comitato Difendiamo i Nostri Figli.
Per quale motivo è nato il Comitato Famiglie per il no al Referendum Costituzionale? Cosa unisce la battaglia portata avanti dal Family Day al no alla riforma renziana?
La riforma costituzionale è solo un altro tassello di una stagione di riforme che mira a trasformare le basi culturali e antropologiche del nostro paese, completando una transizione democrat dal personalismo all’individualismo. I passaggi sono noti: destabilizzazione del nucleo familiare mediante il divorzio breve, precarizzazione del lavoro e dell’educazione mediante il Job Act e la buona scuola, decostruzione della famiglia mediante la legge sulle unioni civili (tutto diventa famiglia, quindi niente più è famiglia) e ora decostruzione delle istituzioni e dei corpi intermedi (senato non più elettivo) e distruzione delle comunità intermedie (provincie, regioni).
Quali problemi seri pone la Riforma?
La filosofia istituzionale della riforma è riassumibile in cinque parole: NON DISTURBATE IL MANOVRATORE. Con la riforma a regime assisteremo allo spostamento di ogni potere nelle mani di un organo privato, il segretario del partito politico di maggioranza relativa. Nelle mani dell’oligarca di turno sarà concentrato il potere esecutivo, il potere legislativo, buona parte del potere giudiziario, il controllo di esercito e forze dell’ordine e servizi segreti, l’imperio sui mezzi di comunicazione di stato e sulle autonomie locali rimaste, che saranno comunque in tutto dipendenti dall’esecutivo.
Ovviamente questa persona non sarà eletta dai cittadini. Ciò è semplicemente intollerabile.
La riforma porterà il risparmio tanto promesso?
Pochi spiccioli per le provincie, ancor meno per il senato. Si parla di neppure due euro all’anno per ogni italiano. In compenso sarà nettamente avvertibile il tracollo della partecipazione democratica. Di 5 appuntamenti elettorali ne resteranno solo 3, e il premier continuerà a non essere eletto dal popolo…
Le regioni, virtuose o no, saranno sotto il tallone dello Stato centrale e ogni autonomia cesserà nei fatti.
Come giudica il combinato disposto tra L'Italicum, nella sua attuale versione, e la riforma costituzionale?
Italucum e riforma sono legati a doppio filo. Questa legge elettorale è studiata per trasformare la maggioranza in minoranza e viceversa. Se un partito raggiunge il 40% dei suffragi, le persone che NON hanno votato per quel partito sono la maggioranza, e cioè il 60%. Pur tuttavia diventano minoranza in parlamento e questo è un attentato alla democrazia. Peggio ancora se si facessero i calcoli sul ballottaggio. Gli italiani sarebbero costretti a scegliere tra due minoranze, non votate che da pochi, e una di esse, col 20% dei voti, diventerebbe il partito egemone col 55% dei seggi. Mi pare semplicemente da quarto modo.
I supporter del sì scelgono di usare spesso questa tesi: "nel caso vincesse il no, si aprirebbe un periodo di crisi politica difficilmente gestibile dal Parlamento italiano e dal Presidente della Repubblica". Rischio possibile, oppure, ennesimo falso allarme della propaganda a favore del sì?
L’unica vera crisi che si aprirebbe con la vittoria del NO sarebbe nel Pd. Non è difficile immaginare che volente o nolente Renzi avrebbe a quel punto a che fare con una auspicabile implosione della sua impalcatura di potere, oggi sostenuta da verdiniani e alfaniani. Sono convinto che dal crollo di tale sistema di potere il Paese avrebbe solo da guadagnare.
Se vincerà il no, il mondo del Family Day sarà pronto per impegnarsi direttamente in politica? Anche perché, gli avversari sono molti, perfino nel fronte del no.
Dunque, non c'è solo il PD a proporre una cultura della morte: M5S e la parte del centro-destra troppo liberale sono l'altro volto del "partito radicale di massa", che ormai pervade trasversalmente movimenti e partiti politici.
La vittoria di Trump in USA ha aperto uno squarcio: sembra che la pseudocultura unica individualista e globalista stia cominciando a mostrare la corda e che il consenso politico tenda a premiare chi si opponga a tale mostruosità. I 5 stelle non hanno la carica valoriale sufficiente ad opporsi a tale sistema. La loro opposizione è solo sul piano economico ma non è sufficiente. Credo ci siano spazi per costruire anche nel nostro Paese un grande soggetto politico capace di interpretare una tendenza nuovamente popolare e personalista, che rispetti le tradizioni locali e che sappia custodire le peculiarità valoriali, economiche, produttive e sociali del nostro Paese. In tal senso non mancherà l’apporto fattivo del mondo che rappresentiamo.
È d'accordo se le dico che oggi più che mai occorre il superamento delle vecchie categorie, tra cui quella di centrodestra, in vista di un movimento/partito, più ampio e popolare, che custodisca, indipendentemente da credi e colori politici, il principio di realtà e la giusta visione antropologica, ben rappresentati dall'espressione "l'uomo e la donna sono fatti per completarsi, e un bambino nasce dal, e ha bisogno solo, del loro amore"?
Le peggiori politiche della peggior destra sono state portate avanti dal governo Renzi, che si autodefinisce democratico. Credo che oggi si debba dividere l’offerta politica non tanto su base ideologica ma valutandone le prospettive antropologiche. In questo senso Conosco bene questo modo di pensare di una certa classe democrat...
Quando ero al liceo erano tutti figli di papà che giravano in bicicletta e eskimo ma a casa avevano la mercedes con l'autista e le filippine. Oggi han fatto ancora più soldi e vanno in vacanza a Capalbio dove ovviamente non vogliono vedere uno straniero in giro, salvo fare gli scandalizzati se a Gorino le famiglie si difendono dall'invasione.
In Europa costruiscono lobbies scandalose per rieducare le genti ai loro falsi valori marci e corrotti.
No... non rappresentano il popolo. E il popolo se ne sta accorgendo.
Mandano le donne a abortire e le illudono che sia un loro diritto quando il loro diritto sarebbe di poter crescere il loro bambino in pace.
Mandano le coppie al divorzio convincendole di averne diritto quando il diritto delle famiglie in crisi sarebbe di trovare chi le aiuti a superare i contrasti e a ritrovare armonia.
Illudono le persone più fragili inventandosi la oscena teoria gender e imponendola ai bambini quando così facendo sanno benissimo di distruggere l'identità delle persone.
Fingono di accogliere gli stranieri ma stanno solo ingrassando le coop e ipotecando i diritti dei lavoratori.
Fanno finta di diminuire i costi della politica ma stanno tentando di costruire meccanismi di potere che prescindano dal libero voto.
A parole dicono di voler favorire il lavoro ma nei fatti hanno reso i cinquantenni precari e i ventenni disoccupati.
Blaterano di scuola pubblica ma mandano i figli alle private americane.
Impongono la sanità pubblica ma vanno a farsi curare nelle cliniche private più costose.
Il tutto in nome del popolo.
Se la prendono con chi ha fatto i soldi lavorando e pretendono di fare soldi senza lavorare...
Sapete che c'è? Ho idea che in America il giochino si sia rotto.
E ho idea che si stia rompendo anche da noi...
Brexit... e tra poco Austria... e Italia.
I democrat... sono i nuovi padroni. I peggiori di sempre.
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