Questo testo fa parte di "La politica, per chi, per cosa", supplemento a "il Sabato" n. 22 del 30 maggio 1987, p.84-85
Rocco Buttiglione, da «Il Sabato» n. 20, 16 maggio 1987
Al di la di contingenti polemiche e fraintendimenti la posizione presa dal Movimento popolare in occasione di queste elezioni mostra come esso abbia ben compreso questa conseguenza. Si tratta, del resto, di una posizione che con grande coerenza ideale Mp ha sempre preso, anche in tempi in cui essa era assai difficile ed impopolare.
Sarebbe pero sostanzialmente inesatto e fonte di gravi fraintendimenti e interpretare l'invito all'unita dei cattolici semplicemente come un invito a far quadrato intorno alla Dc. L'invito all'unità è infatti in funzione della affermazione della presenza missionaria della Chiesa nel mondo e non in funzione della difesa del primato politico di un partito.
L'affermazione di questa presenza, d'altro canto, non e difesa di un interesse limitatamente confessionale, ma affermazione di una concezione del bene comune, rivendicazione di una libertà per tutti di costruire, di lavorare, di amare e di vivere in un mondo pienamente umano. Non si tratta dunque in primo luogo di una unità su di un sbocco politico, di una unita puramente formale, ma di impegno per l'azione, le cui linee portanti sono offerte dalla dottrina sociale della Chiesa.
È a partire da questo punto di vista che si giudicano l'azione ed i programmi delle forze politiche, non escluse quelle che si qualificano come «di ispirazione cristiana». Ciò implica un dialogo serrato, a tutto campo, e talvolta anche spigoloso con tutte le forze politiche.
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