Il primo atto della nuova amministrazione Cinque Stelle? L’assessorato “alle famiglie”.Con un inizio così fazioso, si può essere Sindaca per tutti?
Il neo assessore Marco Giusta dichiara: “Non è una questione nominalistica, ma un cambio di approccio che consente di dare un nome alle cose, a quelle realtà che già esistono e che non trovano un riconoscimento nemmeno nel linguaggio”.
Insomma, sembra che per Giusta il nostro ordinamento costituzionale sia un ferrovecchio. La Costituzione parla di famiglia al singolare, art. 29. Ciò ha obbligato il governo Renzi a riferirsi alle “specifiche formazioni sociali” per far approvare le unioni civili – che non costituiscono una famiglia, malgrado i propositi “egualitari” dei proponenti.
“Nella famiglia non c’è nulla di naturale”, ripete Giusta con la sociologa Saraceno; non è altro che uno “stereotipo”, come sostiene la Cirinnà. Non dovrebbe occuparsi di famiglia chi dice che essa non ha nulla di naturale. La nuova amministrazione torinese, ampiamente in linea con la precedente, nasce quindi vecchia: è già allineata al pensiero unico.
Il domani ci appartiene! Così declamano i manifesti del Gay Pride. Certo, i bambini sono il nostro presente e il nostro futuro; ma fino a prova contraria hanno dei diritti, il più elementare è quello di una mamma e di un papà. I bambini nascono da un uomo e da una donna, non da altro! Chiediamolo anche al milione di persone, papà, mamme e bambini, scese in piazza per due Family day a Roma.
Ci opponiamo fermamente alla palese deriva ideologica della giunta Appendino»
Gianluca Segre
Assessore-ombra alla Famiglia e all'Istruzione – Città di Torino
Comunicato del 6 luglio 2016
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