sabato 23 gennaio 2016

Obice: Caro senatore ti sostengo

Siamo un gruppo di giovani amici educati al bene, al bello e al vero, quindi a non dare mai nulla per scontato, e a riconoscere nella realtà intorno a noi i principi che regolano la vita comune e danno senso al cammino dell'uomo.

Non abbiamo potuto fare a meno di interessarci alle dinamiche e vicende attuali, ma sempre ricordando cosa ci ha resi ciò che siamo ora, sia personalmente che come nazione, la bellissima eccezione italiana.

Una nazione costruita sulla Bellezza e sulla Verità, la Bellezza artistica intramontabile, ma anche la Bellezza semplice, umile e costruttrice delle famiglie.

Famiglia è da sempre il luogo di accoglienza e testimonianza, di amore e sacrificio reciproci; chi meglio dei genitori può educare, semplicemente con il suo fare, ad accogliere una creatura, non perché perfetta o perché brava, ma per il semplice, e contemporaneamente incredibile, fatto che c'è, che è lì tra loro, viva, come segno evidente della loro unione e complementarietà.

Famiglia è da sempre motore della società e della storia, pensiamo ai numerosi sacrifici fatti nell'Italia del dopoguerra, della forza di cui disponevano i suoi componenti per vivere insieme tutta una vita.

In questi ultimi anni, e in particolare oggi, ci troviamo di fronte a un grave problema giuridico e sociale, perché alcuni vorrebbero cambiare le strutture della società e considerare il matrimonio e la famiglia come uno dei tanti modi possibili di instaurare legami sociali.
La realtà è però che la coppia uomo-donna è all'origine stessa dei legami sociale. Si vorrebbe aggiungere a quest'ultima un altro tipo di legame, quello che si vuole chiamare "la coppia omosessuale". Ma se la coppia uomo-donna rappresenta effettivamente la procreazione, la parentela, l'educazione, la trasmissione, "la coppia omosessuale" non può simbolizzare alcun valore.
L'omosessualità può essere un dato di fatto, ma non potrà mai erigersi a modello di unione familiare. Si tratta dell'utopia e della finzione di fronte alla vita e alla realtà.

L'omosessualità non può essere oggetto di diritto. Solo la persona in quanto tale è soggetto di diritti e di doveri.

Occorre essere onesti e fedeli ai valori e alla storia che hanno creato la nostra nazione, vi preghiamo dunque di non cedere alle pressioni e alle intimidazioni che, purtroppo, arrivano numerose.

Non cedete al falso mito di progresso per il quale non conta il sesso per educare i bambini. Niente di più falso: anche voi siete stati bambini e lo sapete, un bambino nasce solo da mamma e papà, e soltanto di loro ha bisogno.

All'origine della vita umana ci sono solo un uomo e una donna, l'umanità è fatta della loro complementarietà, che unendosi e donandosi reciprocamente generano nuove vite.

Non c'è l'omosessualità all'inizio della vita umana. Questo non lo dice lo Stato, il diritto, la cultura, la religione. Lo ricorda la realtà!

Ragioniamoci: un bambino nasce da mamma e papà; per il legame profondo che si crea nei 9 mesi che è nella pancia della mamma e nella vita del papà, quando nasce avrà bisogno solo di loro e di un progetto di vita che duri per sempre e lo abbracci "per sempre": a questa esigenza può rispondere solo il matrimonio e la famiglia uomo-donna, l'unica!

Le realtà lgbt non difendono il bene delle persone con orientamento omosessuale, mentono dicendo che se la loro unione sarà considerata per legge uguale alle altre, troveranno finalmente amore e rispetto, sappiamo tutti che amare e rispettare l'altro non è imponibile per legge.

La verità rende libero e felice l'uomo: a chi vuole vivere con un partner dello stesso sesso occorre ricordare che non sono discriminati per il loro orientamento ma rispettati in quanto persone: possono vedere il compagno qualora andasse all'ospedale o finisse in carcere e altri diritti individuali già previsti dalle leggi italiane.

Non siamo solo noi o solo i provenienti da un certa area culturale a denunciare questi fatti, siamo accompagnati anche da filosofi che apparentemente hanno una visione opposta dalla nostra sia in materia economica che religiosa come Diego Fusaro o Sylviane Agacinski; ma anche Giorgio Ponte, romanziere milanese, omosessuale e attento al dibattito sulle unioni civili ha già annunciato al sua partecipazione al prossimo Family Day che si svolgerà a Roma il 30 gennaio.

Voi sapete bene che se viene approvata una legge a metà, oggi c'è una sentenza della Corte Europea che stabilisce che se gli Stati membri decidono di concedere un riconoscimento legale alle unioni tra persone dello stesso sesso devono garantire tutti gli stessi diritti del matrimonio.
Qualsiasi legge a metà, a prescindere da quale sia la gradazione di questa via di mezzo, nel momento in cui venisse approvata sarebbe impugnabile davanti alla Corte Europea e a quel punto lo Stato sarebbe costretto a trasformare quella legge in un matrimonio gay a tutti gli effetti, con anche la possibilità di procreare.
Non basterà dire no all'articolo V del ddl Cirinnà, che apre all'utero in affitto, per rendere giusta una legge ingiusta.

Occorre quindi dire un secco no a leggi che pretendono dare un primato a diritti basati sui sentimenti, perché il primato spetta alla realtà, non vi è cosa più facile, anche se non è semplice, che osservare la realtà e seguirla.





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