lunedì 10 luglio 2017

Dispaccio: La responsabilità etica dei cattolici nella comunicazione

Sotto l'impulso di Giovanni Paolo II, evidente soprattutto nel Convegno ecclesiale di Loreto del 1985, i cattolici italiani sono sollecitati ad agire in modo che "la fede cristiana abbia, o recuperi, un ruolo-guida e un efficacia trainante".

In questa prospettiva missionaria i media - giornali tv radio internet - assumono una rilevanza senza precedenti per la testimonianza del messaggio cristiano nella società moderna, reagendo alle “teologie” della scelta religiosa, la quale condanna il cattolico all'irrilevanza e all'intimismo; con il rischio di un cristianesimo dis-incarnato e incapace di dare ragione della sua unicità e del suo essere risorsa preziosa per il bene comune.

Non a caso, la specifica dei comunicatori cattolici consiste nell'offrire, all'interno della Babele informativa attuale, una sana etica della comunicazione fatta di coscienza critica e di risposte concrete ai bisogni spirituali e materiali delle persone: in termini di ragione, significato della vita, Speranza, Giustizia, Carità. Ma non solo, essi assicurano la libertà della Chiesa dinanzi al nuovo “consumistico impero globale della sfera” - per usare un'espressione cara a Papa Francesco -, costruito dalle multinazionali dell'informazione, che non agiscono nella più totale trasparenza, e nemmeno nell'interesse dei singoli; anzi, l'intento loro è di indebolire la capacità di giudizio di questi, performandoli ad un “pensiero unico” mainstream; a discapito della libertà di parola e di coscienza; beni sia per i credenti che per i non credenti.

I cattolici, per la propria unicità, devono vigilare sulle possibili manipolazioni dell 'informazione, e ciò si inserisce nella tradizione culturale della dottrina sociale della Chiesa e riafferma il principio etico, valido anche per la comunicazione sociale: “Non tutto ciò che è tecnicamente possibile è moralmente lecito”.

Perciò, chiederemo ai nostri autorevoli ospiti di riflettere su quanto scritto e di condividere come affrontano le sfide quotidiane. In un'epoca in cui il ruolo della presenza cattolica nella stampa e nel mondo editoriale resta minoritario, nonostante l 'imponenza dello schieramento e il suo radicamento capillare nel territorio e nell 'istituzione ecclesiastica.

Sicuramente Margrita Chiapello e Carmagnola sapranno dimostrarci che raccontare la realtà, contro ogni tentativo ideologico di falsarla, è il dovere etico più importante. Oggi, in cui il senso del limite, la certezza del vero e del bene sono smarriti.

Mauro Carmagnola e’ nato a Torino il 16 settembre 1960, si e’ laureato in Scienze Politiche ed ha conseguito un master in Finanza presso la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino. Giornalista pubblicista dal 1993, e’ direttore responsabile de Il Laboratorio di MCL Notiziario provinciale lavoratori. Presidente del’Unione Regionale MCL del Piemonte e Consigliere Nazionale del movimento e Consigliere Nazionale del movimento ed entra nell’Esecutivo Nazionale MCL. Autore di saggi e libri, tra cui Appello Bianco, redatto assieme a Luca Reteuna, e Perche’ Berlusconi non ci ha liberati dal comunismo.

Giancarlo Chiapello è nato a Torino il 30 agosto 1974, residente a Moncalieri (To). Fin da giovane impegnato nel volontariato parrocchiale nel servizio dell’animazione dei giovani e nell’organizzazione di attività oratoriane si occupa anche della formazione degli animatori. La passione per la politica, intesa come “un’alta forma di esercizio della carità”, l’ha portato negli anni ad essere impegnato nella dirigenza locale e provinciale del Partito Popolare Italiano ed eletto nel 2002 consigliere comunale di Moncalieri dove ha ricoperto le cariche di capogruppo e presidente della Commissione consigliare permanente cultura, giovani, infanzia, pari opportunità. È stato negli anni responsabile dei giovani popolari dopo lo scioglimento del PPI e responsabile nazionale sia propaganda e studi sia organizzativo del movimento laico di ispirazione cristiana «Italia Popolare». Fondatore del Centro Studi Sociali «Mario Becchis». Oltre ai libri curati per Effatà, ha pubblicato Mario Becchis, il Sindaco intellettuale, ed. Iniziative Editoriali (Moncalieri, To), Sulla strada di Gerico. Animatori parrocchiali oggi, ed. Vita. Da marzo 2017 è direttore dell'Ufficio diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro, presso la Diocesi di Pinerolo.

Marco Margrita, che torna per la seconda volta, vive tra Giaveno, Pinerolo, Torino e Roma. È esperto di comunicazione, consulente editoriale per Echos Group, membro del cda della fondazione romana politico-culturale Europa Popolare, legata al Partito Popolare Europeo e al MCL, dirige la comunicazione di Dai-impresa, gruppo di Aziende, Imprenditori, Professionisti, Artigiani e Commercianti radicati a Torino e nella sua Prima Cintura, Val Susa Val Sangone e Pinerolese; cura la comunicazione per alcune importanti realtà del Terzo Settore; conduce con Luca Calcagno, l'approfondimento giornalistico a Radio Italia Uno, dopo aver condotto con Maurizio Berta la trasmissione "Il Sasso nello Stagno", prima su Radio Dora poi su Susa Onda Radio; ha collaborato e collabora con importanti testate locali e nazionali come Vita Diocesana Pinerolese, La Valsusa, il settimanale Tempi, ed è direttore de La Pietra Nello Stagno, giornale online canavesano, di 2006piùMagazine e de Il Monviso, mensile e settimanale storici del Piemonte.







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