La storia raccontata in questo avvincente film, in effetti, si svolge nella grande mela degli anni Venti, molti anni prima rispetto alle avventure del mago più famoso della letteratura; ed è sempre la straordinaria J.K. Rowling a raccontarcela, con la complicità del regista David Yates, datato frequentatore del magico mondo della scrittrice.
Newt (interpretato da Eddie Redmayne) è in effetti un mago molto particolare: si tratta di un magizoologo, un zoologo di animali magici, che arriva a New York - convinto di fermarsi per una breve sosta - nel 1926, dopo aver girovagato per tutto il mondo riempiendo la sua valigia di creature fantastiche. Sin dalle prime scene del film emerge l’amore e la dedizione del giovane nei confronti di queste creature, nella maggior parte dei casi disprezzate, che sceglie di salvare da un destino disastroso, principalmente di estinzione.
Le avventure (e disavventure) di Newt, che lo costringeranno a fermarsi a lungo in città, iniziano con un classico topos romanzesco: lo scambio di borsa con uno sconosciuto. Questo sconosciuto, però, è un simpatico No-mag (traduzione americana del termine babbano, indicante colui che non fa parte del mondo magico, sprovvisto di poteri, insomma un semplice essere umano!) di nome Jacob Kowalski, aspirante pasticcere dall’animo semplice e coraggioso.
Sarà proprio Jacob a conoscere pian piano il magico mondo di Newt e degli altri maghi di New York, così da amarlo e volerne fare parte: un universo parallelo così speciale, Jacob non sarebbe mai riuscito neppure a sognarlo. Questi, infatti, portando con sé la valigia di Scamander, libera inavvertitamente alcuni suoi animali, facendo sì che lo Statuto di Segretezza del mondo magico venga inevitabilmente violato. Lo vedremo correre di notte al Central Park e scorrazzare per le vie dello shopping di Manhattan: la conoscenza degli animali magici di Newt si unirà alla divertente compagnia di Jacob, che lo guiderà in giro per la sua città. Denunciato alle autorità magiche da Tina, ex Auror, Scamander inizierà con lei, la sorella Queenie e Jacob una profonda ricerca della verità.
Non sono, infatti, solo le creature magiche fuoriuscite dalla valigetta a creare subbuglio in città: il mago oscuro Grindewalt è introvabile e vi è una forza oscura che semina caos e distruzione, riuscendo persino ad uccidere alcuni uomini. Parallelamente Newt viene a conoscenza del movimento estremista dei Secondi Salemiani, deciso a perseguitare e ad uccidere tutti i maghi e le streghe, che ha come base operativa un orfanotrofio, in cui i bambini vengono cresciuti nell’odio per la magia.
Sono numerosi gli spunti profondi e significativi di questa storia, le riflessioni che essa può suscitare in merito alla guerra del bene contro il male, non solo tra le classiche fazioni di buoni e cattivi, ma soprattutto in merito al combattimento che portiamo dentro di noi e che ci costringe a conoscerci in profondità.
Il bene è sempre una scelta, è un fidarsi, è un continuo correggersi, è una volontà coraggiosa. La Rowling ci ha sempre parlato di questa necessità, dell’importanza delle nostre compagnie, della forza trascinante della positività e della bellezza, della naturalezza insita nella sana diversità.
Attenzione, però, a non strumentalizzarla questa diversità…
L’universo denso di valori creato tanti anni fa a King’s Cross deve sopravvivere nelle pagine dei nuovi libri “magici”, che possono continuare a farci evadere e sognare e che, una volta calato il sipario, ci possono far rendere conto ancor meglio della realtà e di chi desideriamo essere.
Anna Amato
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