Ora, alla luce di tutto ciò sto capendo la mossa di Mario-Amato. Certo discutibile dal punto di vista del simbolo, di un programma definitivo che ancora non c'è, degli slogan utilizzati; discutibile dal punto di vista morale, eh, se non hanno avvertito Gandolfini e il resto della compagnia lo è...
Dal punto di vista politico forse è meno terribile di quanto si immagini, poiché rivela pur sempre il genio politico dei due.
La loro proposta arriva in un momento in cui vi sono le amministrative in molti comuni, ad ottobre si dovrà votare il referendum della riforma costituzionale, in cui i segni evidenti dei FD (20/06 e 30/01) si vedono comunque sulla politica.
Checché ne dicano i media di regime: Renzi, Alfano, Grillo, Verdini and Co non si aspettavano nulla di tutto ciò. Sono preoccupati dal "nostro" fenomeno e lo dimostrano le reazioni grilline al Senato, che han fatto "esaurire" la Cirinnà (se non ci fosse stato il clima di giusta contestazione del Circo Massimo, pure loro non si sarebbero comportati così: non sono scemi, han capito che non devono sottovalutarci) gli errori madornali che gli altri hanno compiuto: la fretta di far approvare una legge terribile, la fiducia data ad essa, gli intrallazzi (non a caso gli alfaniani sapevano bene che con noi non sarebbero stati più eletti e quindi si son detti "ma sì, perdiamo pure la faccia ma almeno è sicuro che staremo al governo ancora per un poco").
Non finisce qui la descrizione della realtà storica attuale. La proposta Amato-Adinolfi arriva nel momento in cui manca un contenitore di centro destra che rappresenti gli ideali, le preoccupazioni e i principi del popolo delle "piazze del senso comune e del buon senso".
Per i cattolici in particolare oggi sembra di rivivere quel periodo che trascorse tra l'Opera dei Congressi e il Patto Gentiloni, che servì per testare la capacità politico-organizzativa del popolo temprato dalle grandi Opere sociali e culturali di fine 800. Non a caso la proposta si potrebbe vedere come la messa alla prova della forza politica sociale culturale dei cattolici, dopo tre anni di "opere": Sentinelle in Piedi, conferenze contro i falsi miti di progresso, contro il gender, per dir sì alla mamma, San Giovanni, Circo Massimo... Allo stesso tempo, occorre fare una precisazione: ovviamente queste opere hanno visto anche il contributo dei non cattolici, giacché i motivi per realizzarle, come difendere la famiglia, il diritto dei bambini ad avere mamma e papà etc, sono "universali". Ecco, la particolarità che differenzia il presente attuale da quello di fine '800.
A questo punto, pare proprio che Amato e Adinolfi abbiano lanciato un "progetto" più che un vero partito, che servirà per le amministrative e per il referendum di ottobre e per le future elezioni nazionali. Allora è probabile che sia proprio "una provocazione" atta a svegliare in particolare dall’immobilismo (fatto di eccessiva prudenza) che normalmente segue un momento ricco di intense attività e di buoni risultati, come è successo a noi felici molti del FD.
In sintesi, quanto Mario e Amato lanciano, suona come i rintocchi di una campana che svegliano in un nuovo giorno. Svegliano, cogliendo di sorpresa tutti, amici e nemici, come a dire guardate che le cose son cambiate, Renzi non è così imbattibile. Ma non aspettiamo troppo, per dare ancora battaglia.
Ovviamente la provocazione è lanciata per svegliare soprattutto noi cattolici: "Guardate che abbiamo la forza per costituire una classe dirigente e un progetto politico serio: milioni di persone hanno sostenuto Piazza San Giovanni e il Massimo".
Quindi il partito "Per la famiglia" va considerato non tanto nel momento attuale, ma con uno sguardo capace di guardare al futuro e con l'intelligenza capace di immaginare un impegno sul lungo periodo. Chissà.
Forse sì, i due son serpi ma ancora candidi. Nel momento contingente appaiono pazzi ma sul lungo periodo dei geni, perché stanno sfruttando un momento di "pace", dopo un periodo di battaglie, per colpire fare crepe nelle mura del pensiero radicale di massa (a cui il renzismo si è votato) e consegnare al futuro la possibilità di sfondare.
A volte un fatto diventa evidente e si scopre migliore di quanto si immagini, se non si è prevenuti.
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