Un fatto interessante è accaduto a Pinerolo. Ce ne parlano gli amici di 2006più Magazine, il direttore e i membri di redazione.
C’era anche il nostro direttore Marco Margrita tra gli invitati all'incontro “a porte chiuse”, lunedì 24 luglio scorso, a Pinerolo presso la Sala Pacem in Terris, su “Cattolici in politica, una presenza destinata a scomparire?”. Convocato dall'Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi e dal Comitato Primo Mazzolari, entrambi guidati da Giancarlo Chiapello, l’incontro ha avuto un’attenzione mediatica inversamente proporzionale allo spirito “da conclave” ricercato dai partecipanti.
Le autorevoli presenze hanno fatto parlare agli spifferanti siti di gossip politico di una “piccola Todi”, riferendosi alla stagione in cui le grandi organizzazioni laicali s’interrogavano su come costruire percorsi e presenze di buona politica. Non sono mancate le allusioni alla volontà di avviare qualche più o meno grande macchina elettorale. Al tavolo dei relatori, moderati dallo stesso Chiapello: l’ex teodem ruiniana Paola Binetti poi approdata nell’Udc; il già montiano Gian Luigi Gigli attualmente in Democrazia Solidale-Centro Democratico, ma noto soprattutto come presidente del Movimento per la Vita; Domenico Menorello (Civici e Innovatori), ambasciatore di Stefano Parisi presso il mondo cattolico; l’ex-deputato e già vicesindaco di Torino, Marco Calgaro. In sala una trentina tra rappresentanti di associazioni, amministratori ed ex, esponenti del mondo della cultura e del giornalismo.
“Che ci sia stato così tanto rumore intorno a un rendez-vous tra amici, dalle attuali trasversali collocazioni ma accomunati da un’identità e da una storia, dimostra almeno due cose: quanto poche occasioni di confronto intorno a temi densi ci sia nell'attuale vuoto contesto politico e, da un altro punto di vista, quanto certi ambiti e ambienti abbiano la capacità di andare controcorrente, avendo ancora molto da dire e da dare”, sottolinea ironico il nostro direttore. Quanto alle voci di grandi manovre prossime venture? “Lo ripeto: persone impegnate nel socio-politico e nella cultura hanno deciso di incontrarsi per riaffermare la loro comune appartenenza, capendo l’importanza di rinsaldare un’amicizia politica tra loro: per non sentirsi soli. Tutto qui: è molto, ma nulla di quanto vorrebbero si trattasse coloro che vedono sempre la ricerca di posti in ogni momento che cerca di innescare processi”.
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