Ciò che per un poveraccio qualsiasi è un reato, per loro è disobbedienza civile: accade sempre così. Pannella si dichiarò sempre disobbediente, mai colpevole di aver commesso un reato. Aborto, cannabis, fumo in luoghi pubblici, utilizzo degli spazi, par condicio, etc. Il mantra della disobbedienza civile è talmente forte e accattivante che nessuno ha notato che se un poveraccio non paga le tasse commette un reato e viene crocifisso dalla stampa mentre se Cappato o un altro Radicale commettono qualche crimine sono osannati.
A proposito di Cappato: sappiamo tutti che si autodenuncerà, e tutti lo additano come un martire che mostra il volto cupo del totalitarismo leguleio dello Stato. Ma Cappato, attenzione, non si autodenuncia bensì si costituisce come fanno tutti i rei che ammettono di aver ammesso un reato: così è per un violento, uno spacciatore, un pedofilo etc etc ma per i Radicali no. Perché mai? Perché il concetto di autodenuncia rimanda a delle pratiche martiriali cristiane (non sempre ben viste dalla Chiesa ad essere sinceri) in cui il cristiano di autoaccusava, magari in pubblico, di credere in Cristo cercando la testimonianza (= martirio) anche fino all'effusione del sangue. Cosicché il costituirsi rimanda alla sfera del delitto, mentre l'autodenuncia rimanda alla sfera dell'orgoglio e dell'eroismo.
E che dire dei termini eutanasia, suicidio assistito, accompagnamento al suicidio? Se non usiamo il radicalese e ci atteniamo al Diritto Penale parliamo in ordine di: omicidio, omissione di soccorso e istigazione al suicidio.
Ed infine sorge un'ultima questione: ma l'apologia di reato riguarda solo la ricostruzione in qualsiasi forma del disciolto partito fascista o riguarda anche tutti questi soggetti che propagandano ciò che la legge italiana vieta esplicitamente con relativa sanzione?
Il Cardinale del Sacco
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