I ottobre, il Papa ha detto, nel suo discorso durante l'incontro con il clero a Tbilisi: “C'è un grande nemico oggi del matrimonio: la teoria del gender“. “Oggi c'è una guerra mondiale per distruggere il matrimoni” ha affermato rispondendo a una delle testimonianze, quella di una madre di famiglia. Ma non si distrugge con le armi, si distrugge con le idee: ci sono colonizzazioni ideologiche che distruggono. Pertanto difendersi dalle colonizzazioni ideologiche. Il matrimonio è la cosa più bella che Dio ha creato. La Bibbia ci dice che Dio ha creato uomo e donna e li ha creati a sua immagine: cioè l 'uomo e la donna che si fanno una sola carne sono l 'immagine di Dio, ha detto ancora il Papa. Lasciando intendere chiaramente che solo fra uomo e donna si può avere matrimonio.
Sì, Eugenio Scalfari (è inutile pacioccare, riaggiustare l'apparecchio amplifon), Francesca Pardi (colei che sosteneva che il Papa apprezzase i suoi libri pro famiglie arcobaleno) and Co avete sentito/letto bene. Papa Francesco ha riaffermato – perché esiste – la pericolosità dell'ideologia gender. Perché è da tempo che lo fa; per esempio: 21/03/2015 sul lungomare di Caracciolo, a Napoli, con la famosa frase “il gender è uno sbaglio della mente umana”, e poi ripetuta il mese dopo, il 15 aprile, durante il prosieguo della catechesi della famiglia, incentrata quel giorno sul rapporto uomo-donna e la loro complementarietà, all'udienza generale in Piazza San Pietro. In questo caso lanciò un vero e proprio appello agli intellettuali, credenti e non, ai quali chiese di affrontare la sfida del gender, “Dio ha affidato la terra all'alleanza dell'uomo e della donna: il suo fallimento inaridisce il mondo degli affetti e oscura il cielo della speranza. I segnali sono già preoccupanti, e li vediamo”.
Inoltre, il Pontefice è tornato a parlare di “colonizzazioni ideologiche” (tema sviluppato anche il 19 gennaio 2015), anche perché la società italiana sta subendo una pericolosa invasione, attravero il tentativo di introdurre l'ideologia del gender con percorsi educativi all'interno delle scuole: l'art 1 comma 16 della legge 107 cosiddetta “buona scuola” conferma. La quale attua i principi delle pari opportunità: l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto legge 14/08/2013, n. 93. Fin qui tutto bene... ma solo in apparenza. Perché non appena troviamo la convenzione a cui il testo si richiama, quella di Istanbul, scopriamo la trappola della neolingua: la parola genere. In questo contesto non ha significato di sesso biologico, bensì di negazione dello stesso, in quanto è considerato stereotipo da superare. Quindi, hanno usato argomenti nobili, quale il rispetto della donna, la lotta a ogni discriminazione, a guisa di cavallo di Troia per far passare una “educazione totalitaria” per confondere le giovani generazioni. Chi ha denunciato il pericolo insito nel comma 16 dell'art 1 della 107 – il Comitato Difendiamo i Nostri Figli in prima linea – ha più che ragione.
Insomma, l'intervento del Papa non poteva arrivare in un momento migliore; è provvidenziale, dato che il matrimonio la famiglia la libertà di educazione dei genitori la vera formazione dei bambini dei ragazzi sono sotto assedio, ora più che mai. Come ha detto il portavoce del Comitato DNF Massimo Gandolfini, intervistato da Adnkronos: "Speriamo che queste parole arrivino anche ai parlamentari, alla classe politica, soprattuto quella che si definisce cristiano-cattolica. Queste dichiarazioni dovrebbero parlare anche alle coscienze di coloro che si sono assunti la responsabilità di mettere sullo stesso piano matrimonio le unioni civili, senza differenziare la famiglia come società naturale".
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