Dopo i dati ufficiali e i pianti delle persone che amano Torino ci ritroviamo con i pentastellati che governano più di trenta comuni d’Italia.
Invece di essere contenti che finalmente non ci sono più la scie chimiche e non piove più alle 17 di ogni giorno, tutti a lamentarsi e a dire che Torino è destinata al fallimento! Lasciamoli lavorare, #adessotoccaaloro
A beneficio dei nostri lettori proponiamo un breve riepilogo degli eventi che a Torino ci hanno portato fino a qui.
Abbiamo attraversato una campagna elettorale in cui l’elettore medio si è ritrovato spaesato: oltre alle bellissime liste come “AutomobiLista”, “Forza toro”, “Amici 4 zampe” ecc. si è notato uno strano spostamento da destra a sinistra di un nutrito numero di voti, mentre i voti rimasti a destra sono risultati pochi e ininfluenti, poiché i dirigenti locali ( nonché quelli nazionali ) non sono riusciti a mettersi d’accordo, preferendo perdere ognuno per conto proprio.
Per tutta la campagna elettorale infatti Rosso, Napoli e Morano hanno tenuto il centro destra torinese diviso. Un tradimento dell’ideale del centro-destra che è chiamato ad unirsi e a darsi una identità politica chiara. La chiave di volta per questaa identità politica chiara è la priorità architettonica dei principi della vita, della famiglia e di educazione. Questo tradimento è più pericoloso delle vittorie dei pentastellati, perché, da una parte abbandona il centro-destra ad un destino populista e liberale, dall’altra lascia i cattolici, gli appartenenti ad altre confessioni e i non credenti, che condividono la visione antropologica dei primi, privi di una casa "ospitale", in balia di un partito/movimento che assieme al PD costituisce le due facce della stessa medaglia del partito radicale di massa.
Fassino invece si è mosso apparentemente meglio, riuscendo a raccogliere l’appoggio dei mondi più svariati dai kebabbari ai cattolici e passando per tutto quello che può stare nel mezzo.
Tra i cattolici, il più vicino a coloro che stanno scrivendo è Silvio Magliano che, rinnegando il suo passato con il centrodestra torinese, ha deciso di lasciarlo in questo momento di fatica e di bisogno e di scendere in campo tra le fila dei Moderati, storica lista organica al PD che riesce egregiamente a compiere la sporca pratica di prendere i voti a destra e spostarli a sinistra.
Il danno più grave, infatti, è stato la legittimazione da parte dei cattolici della sinistra, ormai il concetto di “meno-peggio” si è trasformato da “male minore” (e quindi male, cioè da evitare) a “scelta saggia”, cioè quella scelta che permette ai cattolici di mantenersi il loro recinto in cui possono continuare a giocare a fare i buoni e caritatevoli. I cattolici, cioè, si sono auto-declassati ad animale in via di estinzione, che accetta di vivere in cattività purché gli sia data la possibilità di sopravvivere.
In questo senso non appare appropriata neanche l’iniziativa "ghetto" del Popolo della famiglia.
Nonostante queste mosse da manuale la coalizione cosiddetta di "centro-sinistra" non ha vinto al primo turno e neanche al secondo. Fassino non è riuscito a guadagnare nessun voto tra il primo ed il secondo turno, mentre Appendino è riuscita a risalire molto, probabilmente perché in molti sono andati a votare solo al secondo turno e una parte della destra ha deciso di appoggiarla.
Il centro-destra Torinese, diviso e privo di radici, ha colto l'ennesima occasione per dimostrare la sua pochezza e inconsistenza politica, dilapidando l’esiguo numero di voti raccolti al primo turno e svendendolo ai cinque stelle senza chiedere nulla in cambio.
Nella desolazione totale il Movimento ha colto la palla al balzo proponendosi come partito della protesta ma allo stesso tempo come forza seria realmente in grado di cambiare il sistema Torino, o almeno la prima che è arrivata al ballottaggio dal lontano 2001.
Vedremo se il nuovo sistema Torino soddisferà gli elettori che hanno votato in massa la nuova sindaca di tutti.
Le aspettative non sono delle migliori, sappiamo già che nello staff di Appendino sono presenti i leader del mondo LGBT come Battaglia, Giusta e Giordana. Speriamo che non siano presenti anche i controllori della raccolta differenziata, come invece è accaduto a Parma.
Cosa più importante di tutte speriamo che oltre al ripristino della forca ci sia anche e soprattutto un santo alla Cafasso.
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