La
fiaccolata di lunedì 16 aprile 2018, che si è svolta in piazza
Palazzo di Città a Torino, è stata innanzitutto organizzata per
esprimere solidarietà, appoggio e conforto al piccolo Alfie Evans e
alla sua coraggiosa famiglia. Alfie, è un bimbo di 23 mesi, affetto
da una rara malattia neurodegenerativa di probabile origine genetica.
“I
Giudici inglesi”, hanno in questo nuovo caso insindacabilmente ed
affermato (senza seguire alcun criterio razionale, né di ovvio buon
senso), che la sua è un povera vita inutile, e ne hanno quindi
decretato la sua inevitabile condanna a morte, senza appello,
ordinando come suggerito dai medici di togliere tutti i sostegni
vitali e la ventilazione, come avevano già stabilito i medici stessi
del centro in cui è ricoverato.
Non
solo, nello stesso tempo, non hanno assolutamente accettato altre
opzioni ed alternative, che il bambino potesse/possa essere
trasferito come richiesto dai suoi genitori, in un’altra struttura ospedaliera all’estero, disposta a ricoverarlo e continuare le
cure. Nello specifico l’Ospedale Bambin Gesù di Roma, che si era
offerto di prenderlo in carico.
Per
formulare questa decisione, si sono appellati a pretestuosi cavilli
legislativi ed altre falsità, che celavano e celano però oscuri
pregiudizi relativistici e nichilisti, ormai predominanti
nell’attuale cultura dello scarto e dell’inutilità della vita
umana a prescindere, in Gran Bretagna, in Europa e “nel resto
dell'occidente civilizzato”. Infatti da questi organi supremi,
vengono decretati fin troppo spesso sentenze assurde e senza senso;
ponendosi in modo arrogante al di sopra di tutti e di ognuno. In
questo caso per “il supremo bene del bambino”. Ma a quale bene si
riferiscono? Lo sanno solo loro, sebbene si possa intuire, ovvero
fare prevalere, sempre e in ogni caso, la fantomatica e demenziale
cultura della morte!!
Perciò,
attraverso la fiaccolata i membri del Popolo della Famiglia e i
diversi amici intervenuti hanno chiesto pubblicamente le dovute cure
per Alfie, oltre alla sua partenza per il Bambin Gesù di Roma, e
denunciato con forza tutti quegli aspetti perniciosi; cioè che non
si può, non si devono e non si potranno accettare mai tali assurde
sentenze, in quanto il “padrone” della vita e della morte è
solamente Dio, e non gli uomini, per quanto potenti possano essere.
In
questo modo si può comprendere bene che le sentenze contro i piccoli
Charlie Gard, Isaiah Haastrup ieri, quelle d’oggi contro Alfie
Evans e Vincent Lambert (rischia l’eutanasia in Francia) hanno
segnato e segnano dei precedenti contro il giusto favor
vitae nella
giurisprudenza inglese e francese, che sicuramente avranno una certa
influenza sul resto d’Europa, con l’aiuto di Cedu e di
istituzioni europee. Una minaccia per tutte le persone, cattoliche e
non. Non a caso, i neonati, i giovani e gli anziani in condizioni
delicate rischiano sempre più di subire l'eutanasia passiva ed
attiva (a seconda dei casi), che ormai imperversa senza sosta in
tutto l’occidente cosiddetto civilizzato ed evoluto, e che viene
celebrato nella liturgia del modernismo e della “nuova era”.
Bisogna
essere pronti a dare battaglia, come papà Thomas Evans, e pregare
affinché il Signore possa fermare questa pericolosa e devastante
deriva della cultura dello scarto, della morte e della presunta
inutilità della vita umana, che tale non deve essere. Quindi la vita
rimane sempre sacra e inviolabile, dal suo concepimento al suo
termine naturale.
Non giudice, ma BOIA,insieme ai MANDANTI,non medici, dell'ospedale. Incominciamo a chiamare cose e persone col proprio nome. Solo Dio è Padrone Assoluto delle nostre vite.
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