Il Comitato torinese Difendiamo i Nostri Figli, in relazione all'evento “Tu 6 tu & x questo ti amo. Giornata in ricordo delle vittime della transfobia”, previsto a Rivoli il 17 novembre prossimo, ricorda i numeri che emergono da una recentissima indagine dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), ente istituito presso la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri. Da gennaio di quest’anno ad oggi il numero di casi segnalati di “omo/transfobia” è di 13. Tredici persone, all'interno delle quali rientra tutta la possibile gamma di aggressioni: dall'insulto, alla discriminazione, alla violenza vera e propria.
Fatto 100 il numero dei casi di discriminazione rilevati, solo l’1% riguarda la cosidde
tta identità di genere e il 13,5% riguarda l’orientamento sessuale, mentre il 60% riguarda l’etnia e il 18% è legato a motivi di carattere religioso.
Pur essendo odioso anche un singolo caso di violenza, stiamo dunque parlando di una non emergenza, un fenomeno quasi inesistente, ma riportato con allarmismo da numerosi mezzi di informazione e da associazioni la cui principale ragione di vita sembra essere di creare un panico morale su fenomeni marginali, ma particolarmente utili per darsi una visibilità.
Nella stessa ottica va letta anche la presenza tra i relatori di tal don Franco Barbero (così lo presenta la locandina dell’evento), che don invece non è, essendo stato ridotto allo stato laicale già da san Giovanni Paolo II.
Il signor Barbero può ovviamente parlare a chi vuole di quel che vuole, ma a nostro avviso non dovrebbe abusare della buona fede dei suoi ascoltatori e indurli a confondere le sue idee con quelle della Chiesa Cattolica.
Infine ci si chiede se i cittadini del comune di Rivoli siano d’accordo con la sponsorizzazione concessa dal loro comune a un convegno su un tema che conta quasi più relatori nella serata del 17 novembre, che vittime in un anno.
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