Ha vinto quella parte di popolazione che non vuole un sistema veloce ma uno Stato che sa in che direzione andare, che vuole tenere conto delle minoranze e che non vende i principi su cui è stata costruita la nostra Costituzione, come gli articoli 3, 19 e 21 sulla dignità della persona, la possibilità di esprimere le proprie idee, la propria Fede, gli articoli 29, 30 e 31 sulla famiglia, il 118 sulla sussidiarietà, per qualche punto di spread.
Ha vinto chi ritiene che nella nostra Costituzione sia insita una visione antropologica, religiosa e filosofica che è la più ragionevole.
Ha vinto l'informazione fatta dal popolo e per il popolo, perché non è vero che l'opinione te la formi da solo leggendoti la norma (perché la riforma era illeggibile) ma occorre un continuo confronto e paragone con chi è autorevole nei giudizi. Pensando a quali sono state le voci del SI: giornali, televisioni e politici internazionali; e chi ha dato voce al NO: piccole ma diffusissime manifestazioni, volantini, il mondo cattolico (quello che ci capisce qualcosa sia chiaro) e il mondo di internet tanto criticato e disprezzato ma che si preoccupa di fare informazione; viene da pensare che la voglia di capire e informarsi c'è e che la maggior parte degli italiani vogliono incidere nella società.
Due sono le categorie di persone su cui vorrei focalizzare l’attenzione:
- la prima sono i tanto criticati giovani, quelli che non si interessano e non si informano, è sufficiente guardare questi numeri per capire che non è così.
La parte giovane dell'Italia ha lavorato molto con i vari comitati, uno su tutti gli Studenti per il NO, si è informata e ha preso una decisione.
La parte giovane dell'Italia ha lavorato molto con i vari comitati, uno su tutti gli Studenti per il NO, si è informata e ha preso una decisione.
- la seconda sono i cattolici, che tanto si sono impegnati nel controllare cosa ha fatto Renzi in questi mille giorni di governo.
Alcuni cattolici “alla Renzi” hanno votato SI in preda al “bello di guardare oltre” e al “dialogo”, molti altri, quelli che possono essere rappresentati dalla piazza del FamilyDay hanno votato e fatto campagna per il NO, andando in giro a spiegare cosa veramente era scritto nella Riforma.
Chiaramente la piazza non è solo mondo cattolico ma chiunque sia dotato di ragione, credenti e non credenti, che han condiviso le istanze a cui hanno dato voce chi ha organizzato e riempito gli incontri di piazza, alcuni di questi stanno pensando ai palazzi e altri no… vedremo.
Vi sono stati anche piccoli-grandi protagonisti come DNF, Sentinelle in Piedi, MCL, famiglie per il NO e molti altri, piccole forze che si sono ritrovate a combattere sullo stesso fronte con molti altri.
Rimane il dato che ora tutti vogliono accaparrarsi la fetta più grossa di questo 60%, bisogna capire se questa vittoria così schiacciante darà il coraggio a queste forze politiche di non dare la fiducia ad un governo tecnico che sicuramente verrà proposto, concedendo il tempo di fare la legge di stabilità e la legge elettorale, oppure se faranno i cattivi fino alla fine. Se il NO si fosse fermato al 52% non avrei avuto dubbi… ma l’ipotesi “cattivi fino alla fine” mi sembra richieda troppo coraggio.
Ad adesso c'è una legge di bilancio fatta di una tantum sulle entrate e di aumenti strutturali di spesa che non è stata approvata dall'Europa (forse alla fine verrà approvata proprio per non aggiungere altra instabilità) che va portata a termine e una legge elettorale che, allo stato attuale, è un proporzionale puro per entrambe le camere (pare). I 5 stelle vogliono usare “l'italicum corretto”, qualcun’altro parla di consultellum. Vedremo.
Il fatto è che noi non abbiamo problemi se il governo cade ogni due anni, a patto che questo rappresenti in modo reale la popolazione dello Stato. Non ci interessano mille mila leggi che regolamentino ogni aspetto della vita ma ne vogliamo poche, ben scritte e che lascino la massima libertà di iniziativa al singolo. Queste e molte altre cose erano soffocate e rese con la minima incidenza possibile all'interno della riforma proposta (il Senato come era disegnato e il combinato disposto non avrebbero mai rispecchiato il sentire comune); la riforma è stata fermata, e questa è una cosa buona, ora però bisogna rendere reale tutto ciò.
Intanto abbiamo un bel annetto di respiro per quanto riguarda la battaglia sulle questioni antropologiche in cui possiamo costruire qualcosa di concreto e poi si vedrà.
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