lunedì 15 febbraio 2016

Radio Monte Grappa: Il voto del popolo della famiglia sarà riservato a chi si è fatto portavoce del messaggio emerso al Circo Massimo

"Il ddl Cirinnà coinvolge la struttura stessa della società italiana, puntando a modificarne radicalmente il tessuto civile consolidato dalla cultura e dalla storia di ogni tempo. Per questa ragione è indispensabile un dibattito rigoroso, articolo per articolo: se l'articolo 5 è infatti assolutamente inaccettabile, non lo sono di meno gli articoli 2 e 3, che costruiscono di fatto un simil-matrimonio in contrasto con l'articolo 29 della nostra Costituzione". Questo il netto giudizio di Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, che esprime dissenso rispetto all'andamento dei lavori in Senato, così come esso si sta profilando in queste ore.

"Ogni tentativo di contingentare i tempi, utilizzando strumenti quali il "canguro" o il "superemendamento", significa mettere un bavaglio al confronto democratico. Dopo lo scippo dalla Commissione Giustizia, questa seconda strategia rappresenta una vera offesa alla volontà che il popolo della famiglia ha espresso il 30 gennaio scorso al Circo Massimo.

Teniamo sotto osservazione la condotta dei partiti e dei singoli parlamentari, che il voto palese renderà manifesta. Solo chi avrà lottato per affermare la famiglia e per difendere i bambini potrà contare sul voto del nostro popolo.

Già negli appuntamenti elettorali più prossimi - specifica Gandolfini - sosterremo candidati sindaci rappresentanti di forze che in Parlamento stanno contrastando con tenacia il ddl Cirinnà.
In modo particolare, poi, il referendum sulla riforma costituzionale del prossimo ottobre sarà l'occasione per esprimere il nostro disappunto verso il Premier, che non si è fatto in alcun modo interprete del popolo del Circo Massimo, né ha dato segno di averne considerate in alcun modo le istanze".


Roma, 14 febbraio 2016
Comitato Difendiamo i Nostri Figli







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