domenica 4 marzo 2018

Conversazione al fronte: Intervista a Assuntina Morresi: «Caro mondo cattolico, non bisogna cancellare il passato, ma aggiungere»

SESTA PUNTATA DELL’INCHIESTA SUL VOTO CATTOLICO. Abbiamo chiesto ad Assuntina Morresi, editorialista per Avvenire sui temi bioetici, perché è ancora convinta di dare la sua fiducia ad un Centrodestra che ha certificato l’irrilevanza politica dei cattolici, di cui lei stessa ha scritto. Nella risposta, non nasconde una critica alla smemoratezza e all’ingratitudine di un certo mondo pro-vita. [A cura dei siti Pepe, The Debater e La Baionetta]


Tu stessa hai detto che è passata un’era geologica dei tempi in cui cattolici nel Centrodestra erano rilevanti. Perché adesso consigli di votare ancora il medesimo Centrodestra dopo aver visto passare divorzio breve, Cirinnà ed eutanasia?

Perché penso che sia l’unico ambito in cui sia ancora possibile dire qualcosa, visto che questa legge elettorale premia le coalizioni e quindi fuori dalle coalizioni non capisco come si possa incidere.


Quindi tu non consideri nemmeno la possibilità del Popolo della famiglia perché?

Il motivo principale è che io non credo in un partito fortemente identitario, perché penso che non funzioni. La politica in queste condizioni ha bisogno di mediazione, il che significa poter partecipare alle decisioni. Non penso che un partito al di fuori delle coalizioni abbia delle possibilità con questa legge elettorale


Invece il PDF dice che se riuscirà ad avere un 3% con 20 parlamentari potrebbe condizionare un governo di Centrodestra sui temi della vita.

Sul divorzio breve 28 parlamentari – tutti del Centrodestra, distribuiti in vari partiti – hanno votato contro. Ora vorrei sapere che differenza c’è tra 20 parlamentari cattolici del Centrodestra e 20 parlamentari del PDF? Perché si vuole “sostituire” e non “aggiungere”?


Ad esempio il Popolo della Famiglia afferma che un movimento unito e fuori dalla coalizione potrebbe ritirarsi dal governo e farlo cadere, mentre 20 parlamentari dentro la logica della coalizione non lo farebbero.

Non è questo il punto perché tra quei 28 c’erano alcuni che non hanno più votato la fiducia al governo. Il punto vero è che erano solo 28. Quindi il problema è aumentare quel numero, non diminuirli. La cosa che non mi piace non solo del PDF, ma di tutta un’area cattolica che non coincide solo che il PDF, è l’idea che prima di noi hanno fatto tutto sbagliato, prima di noi non ha funzionato niente. Non è così. Prima di questo popolo ce n’è stato un altro che ha funzionato molto bene. Prima di tutto quello della DC, che ha fatto l’Italia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. E poi, per tornare a quello che conosco io, c’è stato il popolo del referendum della legge 40. Noi abbiamo vinto il referendum. Poi c’è stato il popolo del primo Family Day in cui le leggi le abbiamo fermate, non come adesso. Per cui, in primo luogo, a me dà molto fastidio l’idea che “ora arriviamo noi e voi avete fatto tutti disastri”; e, in secondo luogo, quei 28 che hanno votato contro adesso non hanno votato la fiducia al governo, quindi non si capisce perché se altri 28 si sostituiscono a quei 28 dovrebbero risolvere tutto. Sarebbe diverso se uno pensasse di affiancare quello che c’è e non di sostituire.


Ma come hai anche scritto tu questi risultati sono stati raggiunti in un mondo totalmente diverso dove ad esempio la CEI aveva un atteggiamento molto diverso e riusciva a coagulare i cattolici presenti in vari partiti. Un mondo che adesso non c’è più. Questa differenza non richiederebbe una “novità”, nel senso di una maggiore compattezza e autonomia di coloro che difendono vita e famiglia?

Ripeto, c’è un area cattolica che non coincide con il PDF – ma molti del pdf dicono questo – che parte da un ragionamento sbagliato: quello del “fino ad adesso avete sbagliato tutto”. Ai tempi del referendum sull’aborto non era come adesso che si stava dietro la tastiera a criticare ma ma si andava a scuola nelle assemblee a testimoniare in mezzo alle urla.


Alla luce di quello che è successo dopo, condividi la scelta “lobbistica” (quella di influenzare dall’esterno i partiti con uomini del Family Day) del Comitato Difendiamo i Nostri Figli? La sua azione ha prodotto alla fine, come risultato visibile, il solo Simone Pillon candidato al quarto posto nella lista della Lega dove al primo posto c’è Giulia Bongiorno nemica dichiarata del Family Day. Non sarebbe stato meglio per il portavoce del Family Day Gandolfini scegliere di guidare un soggetto politico unitario come gli era stato proposto?

Io ho partecipato a tutti e due i Family Day da esterna, ma sulle scelte interne non so cosa dire.


Ultima domanda: in questo difficile momento storico, qual è contributo più importante che i cattolici possono dare alla società?

Innanzitutto darebbero un buon contributo riconoscendo quei pochi valorosi che fino adesso ci sono stati e hanno resistito nonostante tutto. Invece vedo che tutti vengono messi insieme facendo di ogni un’erba un fascio. In generale, io credo che i cattolici debbano riscoprire la loro tradizione culturale profonda. Onestamente mi sembra che ci sia un livello di astio che non è da noi. Dovremmo riscoprire la nostra grande tradizione, la nostra grande storia che abbiamo alle spalle. Facendo questo impareremo anche molte cose sulla politica, io credo.



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