venerdì 10 novembre 2017

Obice: Testata giornalistica: ovvero capire l’ovvio solo se rimedi una capocciata sul naso

Roberto Spada usa CAPOCCIATA!



È notizia di ieri che una troupe di giornalisti Rai è stata aggredita ad Ostia da Roberto Spada, fratello del capo mafioso Carmine Spada.

Gli Spada sono una numerosa famiglia di origine Sinti arrivata a Roma dall’Abruzzo negli anni Cinquanta. Secondo i magistrati che negli anni hanno indagato su di loro, i capi della famiglia sono anche i leader di un’organizzazione criminale che estorce il pizzo ai commercianti della zona, intimidisce i gruppi di criminali rivali e gestisce l’assegnazione delle case popolari. Circa una dozzina tra membri della famiglia Spada e loro alleati sono stati condannati per tre volte nel corso degli ultimi tre anni e tutte e tre le volte con l’aggravante del metodo mafioso. La prima nel 2016, altre due nel 2017.

Non ci interessa però sviscerare le questioni giudiziarie e legali dei personaggi in questione, ma analizzare le reazioni alla notizia dell’aggressione.

Infatti, possiamo notare due motivi principali per cui una notizia del genere campeggia su tutte le testate nazionali e online:

- la Sinistra (politica e giornalistica, ovviamente) ha finalmente scoperto il degrado e la delinquenza di strada;

- la possibilità, fin troppo ghiotta, di poter attaccare CasaPound Italia per presunti legami con la delinquenza organizzata.

La prima motivazione è quantomeno bizzarra, e viene da ridere per non piangere: i socialcomunisti si accorgono sulla loro pelle di che cosa significa vivere in un quartieraccio popolare governato dalla mafia zingara. È interessante capire che la realtà per questa gente non esiste fino a quando non ti dà una capocciata sul naso e ti riempie di manganellate. Diversamente, sei un fascista “che fa sciacallaggio per attaccare il Governo e le istituzioni”.

La seconda motivazione è dovuta al clima elettorale in cui l’Italia si troverà (e si trova già, in realtà) nei prossimi mesi.

CasaPound è cresciuta incredibilmente in questi ultimi anni, per via dell’ottimo lavoro capillare che è stato fatto dai suoi esponenti sul territorio. Una delle attività che contraddistinguono CasaPound è proprio la consegna dei pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà nei peggiori quartieri d’Italia, ad esempio. Evidentemente, questo movimento incomincia a creare un enorme fastidio, dato che potrebbe addirittura superare le soglie di sbarramento per entrare in Parlamento. Ne è prova proprio l’ottimo risultato elettorale ottenuto dal candidato Luca Marsella alle elezioni del X Municipio di Ostia (un 9% abbondante, record storico per CasaPound).

Ovviamente, tutto ciò non può che scatenare gli alti lai dell’antifascismo militante, tant’è che l’Espresso non parla di altro che non sia CasaPound da circa due mesi, e con toni denigratori accusa il movimento di essere contiguo alla criminalità organizzata romana.

Prova di ciò sarebbe una foto che ritrae Marsella e Roberto Spada ad una festa della Befana per i bambini organizzata da CasaPound il gennaio scorso. Non c’è che dire, una pistola fumante, senza ombra di dubbio. Peccato che lo stesso Roberto Spada abbia in passato espresso simpatie per il Movimento 5 Stelle in occasione delle Comunali a Roma nel 2015, e abbia invitato i suoi familiari a votare per loro (il M5S si dissociò subito sul “sacro blogghe”, e nessunò si sognò di attaccarli, come era giusto che fosse).

Inoltre, sembra quasi che tutti si siano scordati per quale motivo il X Municipio fosse stato sciolto: collusione con il crimine organizzato da parte del presidente, che guarda caso era del PD ed era in sella grazie ai voti controllati dal clan Spada.

Detto ciò, l’attacco verso CasaPound è evidentemente strumentale, peraltro portato avanti proprio dal partito che è stato sbattuto fuori per evidenti responsabilità penali.

Proprio ieri pomeriggio, Simone Di Stefano (vicepresidente di CasaPound) ha convocato alla sede romana del movimento una conferenza stampa dove ha spiegato che CasaPound non c’entra nulla con gli Spada e ha invitato Magistratura e Parlamento ad indagare sul movimento, per dimostrare che CasaPound non è legata ai mafiosi del litorale romano. Ovviamente la stampa nazionale si è ben guardata dal riportare ciò, e ha continuato con la solita cantilena dei “fasci mafiosi cacca pipì”.

Nel frattempo, Roberto Spada è stato arrestato.

Tre considerazioni:

- l’Italia si sta trasformando (se non lo è già) in un Paese del Quarto Mondo dominato dalle varie mafie locali senza che nessuno possa intervenire; se un poliziotto estrae un’arma la solerte Magistratura lo indaga e lo perseguita, e i delinquenti la fanno sempre franca. Una capocciata al naso di un ben pensante “de sinistra” invertirà la tendenza? Ho paura di no…

- Se la democrazia è così figa e potente e bella, perché tanta paura per i risultati di CasaPound? I “fascisti del Terzo Millennio” sono costituiti in forma partitica ormai da anni, e partecipano regolarmente alle elezioni amministrative; hanno addirittura eletto un sindaco nel Bresciano e non si ravvisa assolutamente nella loro attività nessun fine eversivo. Inoltre, sono rimasti praticamente l’unico partito italiano a fare una qualsivoglia forma di attività culturale e sociale. Probabilmente la paura è dovuta all’erosione del consenso che potrebbero registrare numerosi partiti di tutti gli schieramenti.

- Se fossi un mafioso, cercherei sponda nei partiti maggiori, e non in un partito dei “reietti” (con tutto il rispetto per CasaPound) che punta a superare il 3-4%.

Come andrà a finire? Vedremo. Tuttavia, ancora una volta, è facile chiamarle “fake news” col naso degli altri.

Quando tocca a te, invece…

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