giovedì 29 giugno 2017

Lettera dal fronte: Il Family day sbaglia a dividersi in fazioni

È davvero paradossale la situazione che sta vivendo il mondo cattolico: tutti uniti nel popolo del Family day il 30 gennaio del 2016, tutti divisi un anno e mezzo dopo. Tutto questo accade in un momento storico decisivo, in cui i rischi che corre la nostra penisola sono paragonabili a quelli vissuti nello scontro tra Dc e Pci nel 1948. Sto esagerando? La rivoluzione dei nostri tempi non produrrà guerre né esecuzioni sommarie pero, se alziamo appena appena la superficie delle cose, ci rendiamo conto che la questione si fa seria: il potere sta ridefinendo alla radice l'umanità, cioè vuole essere signore assoluto della vita, della morte e dell'affettività. 

L'Italia è determinante nello scacchiere mondiale: se il nostro Paese resiste allora è possibile che resista anche il resto dell'Occidente. Insomma, siamo sul Titanic e invece di ricompattarsi in fretta le varie componenti del Family day litigano perché ci sono varie correnti di pensiero. 

La prima proposta è quella cultural-educativa che però funziona sul lungo periodo. La seconda opzione è quella del comitato Difendiamo I nostri figli: visto che è fondamentale essere efficaci in tempi rapidi, il gruppo capitanato da Massimo Gandolfini propone di candidare persone di fiducia nei partiti. L'obiezione a questa possibilità arriva da Eugenia Roccella che ha detto: «Al voto finale siamo stati capaci di mettere insieme, contro una legge eutanasica come quella sul biotestamento, solo 37 voti». Se a questo aggiungiamo la legge sul divorzio breve e la legge sulle unioni omosessuali, il giudizio diventa inesorabile: lo schema dei cattolici presenti nei vari partiti è tramontato. La terza strategia è quella messa in campo dal gruppo politico Idea: essere uniti in un movimento pro famiglia, ma alleati in coalizione con altri partiti. Rimane la quarta strategia, quella del Popolo della famiglia: unirsi in un soggetto autonomo che condizioni la politica dall'interno del Palazzo. 

Cari politici cattolici, i tempi stringono. O ci rassegniamo o decidiamo di agire. E se si decide di agire, bisogna fare una scelta, che pare obbligata e passa per la via di un soggetto autonomo. A meno che qualcuno non abbia idee migliori... Ma purtroppo non se ne vede l'ombra. 


Antonio lannaccone

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