giovedì 4 maggio 2017

Obice: Scuole paritarie in piazza contro i tagli della giunta Appendino

Ieri mattina, davanti al municipio di Torino, si è svolta una manifestazione contro i recenti tagli alle scuole materne paritarie operata dall’amministrazione 5-stelle, guidata da Chiara Appendino.

A promuoverla è stata la Fism (Federazione italiana scuole materne), per dire sì alla libertà di educazione, contro ogni ideologia liberticida e statalista.

Per due ore, dalle 10 alle 12, una nutrita delegazione di genitori, insegnanti e presidi ha fatto sentire le proprie ragioni contro la scelta del sindaco Appendino di tagliare il 25% del contributo alle scuole cattoliche della FISM e alla scuola della comunità ebraica: da 3 milioni a 2 milioni e 250 mila euro per 55 istituti che accolgono 5.500 bambini.

Una scelta irresponsabile, dato che le scuole rischiano di chiudere e di mandare al collasso l’intero sistema d’istruzione della città. In questo modo la promessa del sindaco Appendino di non voler tagliare sui servizi essenziali, istruzione e welfare è venuta meno. Ha fatto fare pochissimi tagli sui servizi a gestione comunale ma molti appunto sulla scuola. Non a caso, e a ragione, gli organizzatori della manifestazione ai giornalisti presenti asserivano: «È la conferma che la giunta Appendino si muove in modo ideologico, senza nessun criterio ed equilibrio; che mette in difficoltà la famiglia: i tanti papà e mamme che hanno scommesso sulle scuole paritarie a causa dei tagli subiranno un aumento delle rette, come se i loro figli fossero di serie B solo perché vanno in una scuola paritaria cattolica».

Non è mancato alla buona battaglia dei manifestanti l’appoggio di migliaia di persone, perché mentre erano in piazza, in dieci mila hanno firmato contro i tagli dei cinque stelle; e a questi si aggiungono i non pochi esponenti politici e della società civica, provenienti da diverse aree, fatto che conferma la trasversalità e il buon senso comune alla base delle ragioni della Fism. Sono passati in piazza Silvio Magliano, consigliere dei Moderati, Monica Canalis e Stefano Lo Russo, consiglieri PD; due “camei” di Piero Fassino e Osvaldo Napoli. Vi è stata anche una delegazione del Popolo della Famiglia, rappresentata dal dottor Marcello Protto. Presenti anche Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) e MCL (Movimento cristiano lavoratori).

Dopo due ore, verso la fine della manifestazione, è arrivata anche la reazione da parte del Movimento Cinque Stelle. Il capo gabinetto e portavoce del sindaco Paolo Giordana e l’assessore all’istruzione Federica Patti si sono avvicinati ai rappresentanti della Fism e delle varie associazioni, dopo che questi hanno insistito per avere risposte direttamente dal sindaco. Giordana e Patti non hanno dimostrato di voler essere solidali e nemmeno di voler ascoltare seriamente le istanze dei loro interlocutori.

Sì, una cosa è chiara (più del sindaco): Appendino e company sono ben contenti di dimenticare che la scuola paritaria, cattolica e non, è sempre pubblica. Da sostenitori di una ideologia che limita, come già si diceva in apertura, la libertà di educazione, di espressione (articoli 21 e 30 della Costituzione). Ecco perché ossessivamente non vogliono riconoscere che la scuola paritaria e statale hanno pari dignità e non vogliono riconoscere che c’è bisogno di tutti i gestori di scuole. «La collaborazione tra scuole paritarie, comunali e statali permette di massimizzare le risorse. Non conta chi sono i gestori, ma se offrono una scuola di qualità, accessibile a tutti e rispettosa di chiunque. Nella sfida educativa, abbiamo bisogno di tutti». Come affermava nel 2015 al meeting di Rimini Luigi Berlinguer, ex ministro dell’Istruzione e autore della legge 62/2000 sulla parità scolastica. Di certo non un galoppino del Papa.


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