venerdì 20 gennaio 2017

Obice: Antonio Tajani e quelle strane coincidenze

Mi permetto di rivolgermi agli amici e a quanti nelle ultime ore hanno accolto con squilli di tromba (in modo un poco naïf, direi) l'elezione di Antonio Tajani a presidente del Parlamento Europeo. Niente di eccezionale. Quella elezione conferma semplicemente un accordo di legislatura, che da anni, "non solo ora", è siglato tra i due principali gruppi parlamentari, euro-socialista (il PD sta qui) ed euro-popolare (FI qui): in forza del quale alla presidenza del Parlamento siede per i primi due anni e mezzo un esponente del I gruppo e nei due anni e mezzo successivi un esponente del II. Se proviamo ad allargare lo sguardo al contesto internazionale e nazionale, possiamo notare come "l'eccezionalità" costruita attorno ad una "banale" elezione dai media sia in realtà un modo da regime per nascondere questioni più importanti ma considerate scomode dal PD/partito radicale di massa. Elenchiamole:

La Commissione Europea ci boccia il bilancio, nella classifica delle 30 maggiori economie industriali del mondo presentata al World Economic Forum di Davos siamo al 27° posto, la Cina vuole proteggere il libero mercato (come farà l'Europa a resistere alla sua aggressività, se continua ad essere poco coesa, a non avere un esercito web e intelligence europei?); l’Alitalia è di nuovo sull’orlo del fallimento e anche la Luxottica si è rifugiata all’estero e non sarà più quotata alla Borsa di Milano; la questione immigrazione è quasi fuori controllo, a causa del divario che sta venendosi a creare tra italiani e stranieri: se non aiuti prima gli autoctoni, come puoi essere d'aiuto ai forestieri? (che banalità); la libertà di parola sempre più minacciata: caso de Mari, Frigerio, Benigni docent; il terremoto che ha solo peggiorato la situazione del Centro Italia, già aggravata dalla negligenza del governo; le risorse per inserire l'eterologa (attraverso​ la quale si potrebbe legalizzare la barbarie dell'utero in affitto) nei lea-livelli essenziali di assistenza, per permettere all'Inps di riconoscere la reversibilità della pensione alle coppie formate da persone dello stesso sesso - che discrimina pure le coppie di fatto formate da un uomo e da una donna: non a caso, perfino un giornalista del Fatto Quotidiano si chiedeva "Unioni civili, perché reversibilità e diritti successori ai gay e non agli etero (gay ed etero termini ideologici ndr)?". Forse anche qui si sono resi conto dell'esistenza di una lobby omosessualista egoista, che discrimina e che non ha niente a che vedere con le esigenze vere delle persone con orientamento omosessuale, cercate Ex HomoVox Francia, Philippe Ariño, Giorgio Ponte, così capirete -, per introdurre i decreti attuativi delle unioni civili, un duro colpo alla vera famiglia e di conseguenza all'umanità, le risorse per tutto questo ci sono ma non per le popolazioni colpite dai terremoti.

Quindi, festeggiare in modo ingenuo l'elezione di Tajani sotto tali cattivi presagi è favorire solo l'attuale establishment nazionale "pdiota-boldrinchic" e quello internazionale radical/liberal alla Soros-Clinton-Obama, che attraverso i media cercano di nascondere quei problemi e propinano racconti capziosi della realtà. Ecco le "vere" fakenews. Accorgersene è il primo passo per contrastarli e fare giustizia, sopra tutto ai fratelli colpiti dal terremoto e feriti abbandonati dalle istituzioni.

Un ultimo pensierino. Il tifo stupidino per Tajani mi ricorda quello espresso da tanti avversari del rosso sistema-Torino per la vittoria di Chiara Appendino del giugno scorso. Che fu vista come una liberatrice, anche da alcuni cattolici. Certo, parliamo di un altro contesto, e del membro di un altro partito (che si maschera da movimento innovativo rivoluzionario, quando in realtà appartiene allo stesso schema di sistema radical del PD: oggi i veri "rivoluzionari" sono coloro che difendono la famiglia e l'uomo dal potere menzognero e post-umano, però, come nel caso di Tajani, si guardò a quello che dicevano i media e non alla realtà. La Baionetta "Nemo propheta acceptus est in patria sua". Di fatti, dopo poco, colei che doveva distruggere il sistema-To ha gettato la maschera, mostrando di essere perfettamente inserita nello stesso (grazie anche alla famiglia). Così non devono stupire le sue scelte; ad esempio: le nomine alla guida di Trm, la società che gestisce l’inceneritore di Gerbido, l'autorizzazione data per la costruzione del centro commerciale sull’area ex-Westinghouse, alla faccia dei commercianti del centro, l'aver inviato con Sergio Chiamparino al Governo la richiesta per sottoscrivere "il patto per il Piemonte". Un patto da sei miliardi di euro nel quale Appendino e Chiamparino chiedevano a Matteo Renzi lo stanziamento di fondi (per un totale di 3.2 miliardi di euro) per la realizzazione di interventi importanti sulle infrastrutture, tra cui il sistema ferroviario: a tal riguardo il patto prevede molte opere figlie della realizzazione della linea ad Alta Velocità Torino-Lione. Caro no-tav che leggi purtroppo è così. Se non credi a quanto scritto sopra, ti invito a prendere nota di queste parole che il sindaco Appendino aveva detto in un’intervista all’ANSA subito dopo la sua elezione: «Un sindaco non può bloccare la Tav, quello che farò è portare al tavolo le ragioni del ‘no’, dialogherò con tutti e ascolterò le ragioni di tutti e se non ci sarà dialogo possibile lasceremo l’Osservatorio». Si potrebbe dire per gli esempi citati, che la strategia usata è quella dei "due piedi in una scarpa", addio durezza e purezza del no, avanti pragmatismo e realpolitik. Fin qui niente di nuovo. Non è qui che si registra il superamento del PD, bensì altrove, nel tentativo di manipolare la realtà. Come dimostra la scelta di farsi chiamare "sindaca" contro l'italiano e di avere l'assessorato alle famiglie, con Marco Giusta ex presidente di arci-gay come assessore; mossa che va contro il buon senso e il diritto di un uomo e di una donna uniti in matrimonio e con figli di essere riconosciuti come l'unica vera famiglia.

Le conclusioni usate per il caso Tajani valgono anche qui. Aggiungo solo un invito, che rivolgo soprattutto ai cattolici. Fratres smettiamola di accontentarci in politica con lo slogan "voto il meno peggio", ché poi si fanno cavolate come a Torino, ove ci si è fatti ingannare dalla retorica del cambiamento portata avanti dai pentastellati, che dava loro l'apparenza di "meno peggio", per poi scoprire che così non era; infatti, conveniva non andare a votare.

Fatti i dovuti mea culpa, fermiamoci e riflettiamo su questo tempo non facile: nonostante le difficoltà, ci è data la possibilità di vivere una grande avventura, quella del ritorno ad un impegno serio ma avvincente, fatto di Preghiera Studio e Carità; all'ardore missionario dell'Evangelizzazione di cui parlavano tanto San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Guardiamo al sano civismo presente nella società civile, non abbiamo paura di incontrare associazioni movimenti, reti di persone, quali Sentinelle in Piedi il Comitato DNF, PDF e quanti sono disposti a fare la strada con noi. Ciò getterà le basi per una nuova generazione di cattolici in politica, in vista magari di un partito popolare, ove quei tanti e importanti tentativi troveranno spazio per le proprie istanze.

Viviamo e non vivacchiamo (lo ripeteva sempre il beato Frassati), perché abbiamo la Verità-Gesù Cristo, un bene troppo grande da tenere nel privato delle nostre case e delle sacrestie. Dobbiamo portarlo a tutti, certi che non mancherà l'aiuto della Grazia.

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