domenica 10 aprile 2016

Lettera dal fronte: Piccolo quesito...

Una persona si trova ad affrontare e vivere una situazione difficile. Tale situazione gli impone di fare scelte che riguarderanno il suo futuro e quello dei suoi affetti più cari.
Sa che ci sono delle norme, delle regole che gli imporrebbero di fare un determinato tipo di scelta. Ma la situazione è difficile e comporta un peso non indifferente per cui decide di chiedere consiglio a due confidenti, due amici più vecchi di lui che lo conoscono bene.
Il primo amico lo ascolta paternamente, lo lascia parlare e poi gli dice che lo capisce, che la situazione è difficile e certo gli è chiesto molto. Poi aggiunge che se è vero che c'è una regola Resta anche vero che il suo caso è piuttosto particolare, che già la situazione in sè è molto pesante per cui ci sono delle eccezioni, delle attenuanti che lo riguardano. Lo rassicura dicendo che se quella cosa è troppo grande allora non è giusto chiedergli ancora un di più e che non deve incolparsi se non riesce a rispettare quella regola perché in qualche modo, vista la sua situazione, è come se fosse giustificato.
Il secondo confidente lo ascolta con molta attenzione, lo lascia finire, lo guarda intensamente e gli dice che sì, è proprio vero che è una situazione difficile e di sofferenza. E sì è vero che c'è quella norma che sembra così stringente,così crudele e per certi versi ingiusta, ma è stata messa lì per ricordargli che c'è un bene maggiore più alto cui tendere, che quel male che lo sta ferendo non ha l'ultima parola su di lui e sulla sua vita. Gli ricorda che lui è più del suo problema e che se vorrà tendere a quel bene che sembra così irraggiungibile lui ci sarà e lo sosterrà, nelle fatiche e nelle cadute in cui potrebbe incorrere.

Ed ora il quesito per ognuno di noi: chi dei due confidenti ha cercato il vero bene di quella persona?



Andrea Musso

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