giovedì 14 gennaio 2016

Obice: Lasciateci dormire



No vi prego, non svegliateci, non fatelo. Lo sapete bene che siamo l'85% degli italiani, siamo rimasti noi a mantenere quell'eccezionalità italiana riconosciuta in tutto il mondo, quella che San Giovanni Paolo II chiamava la "felice eccezione italiana" e che, pare, l'assistente di Wittgestein chiamò “gesto degli italiani”.

Dispiace che nessuno ve lo abbia detto ma sono riconosciute dalla Stato italiano come ‘famiglia anagrafica’ le persone che vivono insieme anche per ragioni differenti dal matrimonio sancito per Costituzione. L’anagrafe risulta essere nel nostro Paese il momento di registrazione di situazioni di fatto: il compito dell’anagrafe è quindi quello di rispecchiare la situazione reale registrando le persone statisticamente residenti in un determinato comune. Il regolamento in tal senso prevede appunto l’esistenza del solo legame affettivo come fattore sufficiente per la costituzione di una famiglia anagrafica.
Il sindaco quindi, secondo quanto previsto dall’art.33 comma 2 del suddetto DpR ha il potere di autorizzare il rilascio di certificati o attestazioni che contengano ogni altro dato desumibile dai registri anagrafici: per questo il sindaco può ordinare all’anagrafe un’attestazione nella quale si certifichi che la coppia richiedente è una coppia di fatto legata da vincoli affettivi. Il rilascio dell’attestazione di famiglia anagrafica costituisce applicazione corretta della legge anagrafica perché si da piena attuazione della Legge che distingue le relazioni affettive da altre forme di convivenza e perché consente alle coppie che lo richiedono di poter esercitare i diritti che la legge oggi gli riconosce.
In poche parole, grazie alla semplice attuazione e messa in pratica di un provvedimento normativo ‘DpR 223 del 1989’ risalente al governo guidato da Ciriaco De Mita (Prima Repubblica) è possibile certificare l’esistenza in Italia delle unioni civili. (Unioni civili: in Italia esistono già?)

Tant'è che l'ISTAT conta 7.513 coppie omosessuali conviventi con 529 minori a carico (minori ovviamente figli di un uomo ed una donna, ma di questi tempi occorre sottolinearlo).

Perciò, ve lo chiedo cortesemente, non svegliateci, perché gli italiani sono ancora desiderosi di un amore eterno, pensano ancora che il matrimonio sia un vincolo indissolubile tra un uomo ed una donna dipendente dalla possibilità di generare una nuova vita.

Un italiano quando chiede ad una donna di sposarlo non riesce a concepire che ci potrà essere una seconda, una terza, una quarta occasione di rifare quella domanda.

Quindi, quando scendere in piazza armati di sveglie rimane in silenzio, prendete esempio dalle Sentinelle in piedi, perché se si svegliasse anche un solo uomo, una sola donna, un solo bambino, se si svegliasse un solo italiano nel mondo in cui volete trasformare l'Italia diventerebbe una persona arrabbiata e triste.

Non so immaginare cosa potrebbe accadere dopo che avrete tirato giù dal letto gli italiani e si saranno accorti in cosa si è trasformato il matrimonio, un mero timbro di Stato, zeppo di diritti e privo di doveri, basato su un rapporto sentimentale che c'è finché dura; un contratto che si può recidere più velocemente che quello siglato con la propria compagnia telefonica.
Quando scopriranno che la genitorialità non è più il risultato dell'incontro complementare tra un uomo ed una donna ma l'incontro commerciale tra due committenti e una donna che affitta il suo utero.
Quando scopriranno che sono tre anni che si sta cercando di far approvare una legge, che ora abbiamo rinominato Cirinnà bis, che legittimerà le parti che effettueranno questa compravendita e creerà bambini senza mamme o senza papà; capiranno che questa brutta condizione, perché gli italiani lo sanno che la mancanza di una figura genitoriale è una condizione sfortunata, non sarà causata da un disgraziato episodio ma da una legge che lo ha previsto e regolamentato.


Questo ddl, che è stato presentato in prima stesura nel marzo 2013, oggi, nel 2016, è ancora oggetto di dibattito. Merito di chi si è battuto e mai rassegnato, con l'evento culminante della piazza del 20 giugno.

Volete sapere un'altra cosa? L'Europa non può imporre alcunché, il diritto di famiglia è competenza esclusiva degli Stati nazionali, anzi, è stato detto esplicitamente che l'Italia ha due strade: o non legiferare o, se legifererà, adeguarsi agli standard di altri Paesi europei.

Quindi, cortesemente, lasciateci stare, non svegliateci, perché non vogliamo vivere nel mondo che volete costruire voi, è troppo brutto.

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