mercoledì 6 gennaio 2021

Epifania

 

Adorazione dei Magi, Gentile da Fabriano, 1423, Galleria degli Uffizi, Firenze


Vangelo dell'Epifania di Nostro Signore

San Matteo, II, 1-12

Essendo nato Gesù in Betlemme di Giuda, al tempo del re Erode, alcuni Magi, venuti dalle terre d'Oriente, capitarono in Gerusalemme e domandarono: "Dov'è il nato re dei Giudei? Perché noi abbiamo veduto la sua stella in Oriente e siam venuti per adorarlo". All'udir ciò il re Erode ne fu conturbato e con lui tutta Gerusalemme; tanto che, adunati tutti i capi dei sacerdoti e gli Scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere. Gli risposero: "in Betlemme di Giuda, secondo quel che fu detto per bocca del Profeta: E tu Betlem, terra di Giuda, non sei la più piccola tra le principali città di Giuda, perché da te uscirà il duce, che dovrà reggere il mio popolo di Israele". Allora Erode, fatti venire a sé i Magi segretamente, si fece raccontar con ogni diligenza il tempo in cui la stella era loro apparsa; poi li mandò a Betlemme dicendo: "Andate, dunque, informatevi con ogni cura del Bambino e quando l'avrete trovato, fatelo sapere anche a me, affinché io pure vada ad adorarlo". I Magi, udito il re, se ne partirono; ed ecco la stella, che avevan vista in Oriente, andar loro innanzi, finché giunta sopra il luogo dov'era il Bambino, si fermò. Vedendo la stella esultarono; ed entrati nella casa trovarono il Bambino con Maria, sua Madre; e prostratisi, l'adorarono. Poi aperti i loro tesori, gli offrirono in dono, oro, incenso e mirra. Essendo poi stati avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, per un'altra via, tornarono ai loro paesi.


"Dei Magi vennero dall'Oriente a Gerusalemme" (San Matteo, II, 1).

Mescoliamoci alla folla che accompagna i Magi al Presepe. Osserviamo con quale semplicità, con quale serenità Giuseppe e Maria li ricevono e presentano ai loro omaggi il divin Bambino, nascosto sotto i veli della povertà e dello squallore.

Questi re sono venuti da lontano, da molto lontano, attraverso la scienza, la filosofia, attraverso tutti questi deserti, ostacoli per chi cerca Gesù. E Gesù è vicinissimo ai semplici. Così dev'essere. Ma Egli va in cerca delle anime rette, per quanto appariscano lontane, ad esse si manifesta, e se non manda loro gli Angioli, mostra però la sua stella, la sua luce che illumina la loro mente, commuove il loro cuore; Egli si lascia trovare e riconoscere sotto i veli più inattesi.

Siamo semplici e retti. Sinceri con noi stessi, sinceri con Dio, sinceri con i nostri simili. Questa sincerità e questa rettitudine ci condurranno verso la stalla, verso il distacco, il raccoglimento, il silenzio: là dov'è Gesù.

O dolce Bambino! guarisci la mia mente, commuovi il mio cuore, distaccalo da tutto ciò che lo affascina e lo attrae, dammi il coraggio di attraversare il deserto, se è necessario, ma con la stella dinanzi a me; ossia con la certezza di trovarti, di raggiungerti, d'essere tuo per sempre.

Che dovrò lasciare oggi per avvicinarmi al divin Bambino? Che dovrò fare per attirare sopra di me il suo sguardo e il suo sorriso?

Sei tu, o Gesù, che io voglio vedere nella persona dei fanciulli e dei poveri! Io ti dono tutto il mio cuore.

Passo del Vangelo e meditazione tratti da Dieci minuti a Dio di Y. D'Isné