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sabato 21 aprile 2018
Salmerìa 16.2018
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giovedì 19 aprile 2018
Lettera dal fronte: La fiaccolata per Alfie Evans
La
fiaccolata di lunedì 16 aprile 2018, che si è svolta in piazza
Palazzo di Città a Torino, è stata innanzitutto organizzata per
esprimere solidarietà, appoggio e conforto al piccolo Alfie Evans e
alla sua coraggiosa famiglia. Alfie, è un bimbo di 23 mesi, affetto
da una rara malattia neurodegenerativa di probabile origine genetica.
“I Giudici inglesi”, hanno in questo nuovo caso insindacabilmente ed affermato (senza seguire alcun criterio razionale, né di ovvio buon senso), che la sua è un povera vita inutile, e ne hanno quindi decretato la sua inevitabile condanna a morte, senza appello, ordinando come suggerito dai medici di togliere tutti i sostegni vitali e la ventilazione, come avevano già stabilito i medici stessi del centro in cui è ricoverato.
Non solo, nello stesso tempo, non hanno assolutamente accettato altre opzioni ed alternative, che il bambino potesse/possa essere trasferito come richiesto dai suoi genitori, in un’altra struttura ospedaliera all’estero, disposta a ricoverarlo e continuare le cure. Nello specifico l’Ospedale Bambin Gesù di Roma, che si era offerto di prenderlo in carico.
Per formulare questa decisione, si sono appellati a pretestuosi cavilli legislativi ed altre falsità, che celavano e celano però oscuri pregiudizi relativistici e nichilisti, ormai predominanti nell’attuale cultura dello scarto e dell’inutilità della vita umana a prescindere, in Gran Bretagna, in Europa e “nel resto dell'occidente civilizzato”. Infatti da questi organi supremi, vengono decretati fin troppo spesso sentenze assurde e senza senso; ponendosi in modo arrogante al di sopra di tutti e di ognuno. In questo caso per “il supremo bene del bambino”. Ma a quale bene si riferiscono? Lo sanno solo loro, sebbene si possa intuire, ovvero fare prevalere, sempre e in ogni caso, la fantomatica e demenziale cultura della morte!!
Perciò, attraverso la fiaccolata i membri del Popolo della Famiglia e i diversi amici intervenuti hanno chiesto pubblicamente le dovute cure per Alfie, oltre alla sua partenza per il Bambin Gesù di Roma, e denunciato con forza tutti quegli aspetti perniciosi; cioè che non si può, non si devono e non si potranno accettare mai tali assurde sentenze, in quanto il “padrone” della vita e della morte è solamente Dio, e non gli uomini, per quanto potenti possano essere.
In questo modo si può comprendere bene che le sentenze contro i piccoli Charlie Gard, Isaiah Haastrup ieri, quelle d’oggi contro Alfie Evans e Vincent Lambert (rischia l’eutanasia in Francia) hanno segnato e segnano dei precedenti contro il giusto favor vitae nella giurisprudenza inglese e francese, che sicuramente avranno una certa influenza sul resto d’Europa, con l’aiuto di Cedu e di istituzioni europee. Una minaccia per tutte le persone, cattoliche e non. Non a caso, i neonati, i giovani e gli anziani in condizioni delicate rischiano sempre più di subire l'eutanasia passiva ed attiva (a seconda dei casi), che ormai imperversa senza sosta in tutto l’occidente cosiddetto civilizzato ed evoluto, e che viene celebrato nella liturgia del modernismo e della “nuova era”.
Bisogna essere pronti a dare battaglia, come papà Thomas Evans, e pregare affinché il Signore possa fermare questa pericolosa e devastante deriva della cultura dello scarto, della morte e della presunta inutilità della vita umana, che tale non deve essere. Quindi la vita rimane sempre sacra e inviolabile, dal suo concepimento al suo termine naturale.
“I Giudici inglesi”, hanno in questo nuovo caso insindacabilmente ed affermato (senza seguire alcun criterio razionale, né di ovvio buon senso), che la sua è un povera vita inutile, e ne hanno quindi decretato la sua inevitabile condanna a morte, senza appello, ordinando come suggerito dai medici di togliere tutti i sostegni vitali e la ventilazione, come avevano già stabilito i medici stessi del centro in cui è ricoverato.
Non solo, nello stesso tempo, non hanno assolutamente accettato altre opzioni ed alternative, che il bambino potesse/possa essere trasferito come richiesto dai suoi genitori, in un’altra struttura ospedaliera all’estero, disposta a ricoverarlo e continuare le cure. Nello specifico l’Ospedale Bambin Gesù di Roma, che si era offerto di prenderlo in carico.
Per formulare questa decisione, si sono appellati a pretestuosi cavilli legislativi ed altre falsità, che celavano e celano però oscuri pregiudizi relativistici e nichilisti, ormai predominanti nell’attuale cultura dello scarto e dell’inutilità della vita umana a prescindere, in Gran Bretagna, in Europa e “nel resto dell'occidente civilizzato”. Infatti da questi organi supremi, vengono decretati fin troppo spesso sentenze assurde e senza senso; ponendosi in modo arrogante al di sopra di tutti e di ognuno. In questo caso per “il supremo bene del bambino”. Ma a quale bene si riferiscono? Lo sanno solo loro, sebbene si possa intuire, ovvero fare prevalere, sempre e in ogni caso, la fantomatica e demenziale cultura della morte!!
Perciò, attraverso la fiaccolata i membri del Popolo della Famiglia e i diversi amici intervenuti hanno chiesto pubblicamente le dovute cure per Alfie, oltre alla sua partenza per il Bambin Gesù di Roma, e denunciato con forza tutti quegli aspetti perniciosi; cioè che non si può, non si devono e non si potranno accettare mai tali assurde sentenze, in quanto il “padrone” della vita e della morte è solamente Dio, e non gli uomini, per quanto potenti possano essere.
In questo modo si può comprendere bene che le sentenze contro i piccoli Charlie Gard, Isaiah Haastrup ieri, quelle d’oggi contro Alfie Evans e Vincent Lambert (rischia l’eutanasia in Francia) hanno segnato e segnano dei precedenti contro il giusto favor vitae nella giurisprudenza inglese e francese, che sicuramente avranno una certa influenza sul resto d’Europa, con l’aiuto di Cedu e di istituzioni europee. Una minaccia per tutte le persone, cattoliche e non. Non a caso, i neonati, i giovani e gli anziani in condizioni delicate rischiano sempre più di subire l'eutanasia passiva ed attiva (a seconda dei casi), che ormai imperversa senza sosta in tutto l’occidente cosiddetto civilizzato ed evoluto, e che viene celebrato nella liturgia del modernismo e della “nuova era”.
Bisogna essere pronti a dare battaglia, come papà Thomas Evans, e pregare affinché il Signore possa fermare questa pericolosa e devastante deriva della cultura dello scarto, della morte e della presunta inutilità della vita umana, che tale non deve essere. Quindi la vita rimane sempre sacra e inviolabile, dal suo concepimento al suo termine naturale.