sabato 4 agosto 2018

Salmerìa 31.2018

L'Africa si fa aiutare a casa sua. Dalle potenze emergenti
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"Voglio fare il posto fisso", le non-ambizioni degli italiani
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La nuova vecchia lottizzazione della Rai
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La svolta americana per difendere la libertà religiosa
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Il Lato B del Populismo è che Poi Vinci
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IL PROIBIZIONISMO UCCIDE GLI INNOCENTI
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Il popolo sovrano e la tecnocrazia diretta - Phastidio.net
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Così il Tap apre una nuova via del gas
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Alitalia, vado pazzo per i piani industriali ben riusciti - Phastidio.net
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LA GRECIA, GLI INCENDI, LA UE E... LE COSE COME STANNO
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"L'Italia può salvare la Libia dalla guerra civile continua" - Alleanza Cattolica
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Se l’attaccamento alle cose rende ciechi all’amore - Alleanza Cattolica
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VENEZUELA, SCAPPARE È L’UNICA SOLUZIONE, MA… IL CASO DI BARBARA POLO - Rischio Calcolato
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Scorie - Questione di libertà, non di altro
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Poste Spread - Phastidio.net
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ALITALIA ROBA CHE METTE I BRIVIDI
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Mercato del lavoro in Italia, la crescita più bassa d'Europa
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"Democrat Socialist' Alexandria Ocasio-Cortez, Explains Her Political Platform. It Is Merely A New Name for Marxism.
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Eutanasia più facile in UK (senza il consenso del paziente)
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India, i Vescovi accusano: Ong cristiane sotto attacco - CR - Agenzia di informazione settimanale
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Lo Zio d’America
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Spanish Police Warn that 50,000 Migrants Are Waiting in Morocco to Invade Spain
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Irlanda, cliniche cattoliche: no ai soldi, ma niente aborti - CR - Agenzia di informazione settimanale
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Canada: Ontario's New Government to Abandon Socialist 'Basic Income' Experiment
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La pena di morte, il Catechismo e il “non uccidere” – Aldo Maria Valli

sabato 21 luglio 2018

Salmerìa 29.2018

Perseverare è diabolico. Non si salva Alitalia con lo Stato
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Flussi migratori e welfare State: un’incompatibilità di fondo che condurrà al disastro - libertycorner
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Un film già visto, l'italianità di Alitalia
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Interrogazione parlamentare sul caso De Mari
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La Chiesa è intrinsecamente missionaria - Alleanza Cattolica
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"Kavanaugh, il guerriero per la libertà religiosa alla Corte Suprema" - Alleanza Cattolica
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"Humanae vitae": così è nata e guai a chi la tocca. Con un Post Scriptum
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BERLUSCONI, DI MAIO E IL “MILIONE DI POSTO” DI LAVORO - Rischio Calcolato
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Non cadete nel tranello della retorica al contrario, perché al buonismo non si risponde con l'ottusità - Rischio Calcolato
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Incontro mondiale delle famiglie? No grazie – Aldo Maria Valli
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Se I Russi si Liberano del Debito Americano è Perché Sono Cattivi? - Rischio Calcolato
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PUIGDEMONT FONDA UN NUOVO PARTITO: CRIDA NACIONAL PER LA REPÚBLICA - Rischio Calcolato
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È ufficiale: ‘Humanae vitae’ sostituì, all’ultimo, la più conservatrice ‘De nascendae prolis’ (già stampata in latino ma accantonata)
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Sindone, l’esperta reagisce: lo studio è inaffidabile e forse prezzolato
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Per Bannon, la guerra "è contro la Cina". La stessa che tiene in vita gli USA? Ma occhio, arriva il botto - Rischio Calcolato
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"La verginità non è necessaria". E le Spose di Cristo insorgono - CR - Agenzia di informazione settimanale
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Il complotto del MEF? Un gioco delle parti per far saltare Boeri. E "avvisare" il Deep State de noantri - Rischio Calcolato
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Un Incontro con Franco Nembrini
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Il denaro fiat sta mettendo in croce le pensioni - Rischio Calcolato
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“Il sesso è determinato alla nascita”, medico licenziato - CR - Agenzia di informazione settimanale

sabato 7 luglio 2018

Salmerìa 27.2018

La Brexit delle multinazionali: pronte a delocalizzare contro il rischio dogana - Phastidio.net
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Se la solidarietà dell’Europa è solo su base volontaria
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Perché gli italiani non capiscono assolutamente nulla di economia
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Consiglio d'Europa: i diritti dei genitori vanno rispettati
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Soddisfatti o rimborsati. Nasce Down, mamma risarcita
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Lavoro, il decreto di Di Maio rema contro la realtà
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Aborto: "Farmacista assolta, una vittoria insufficiente"
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Verso una Chiesa "Cristo-free"
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"Vota la fake news". Per Facebook la verità è un like
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Europa e qualità della democrazia, due sfide decisive per il nuovo popolarismo - Europa Popolare
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UK: Magistrate, 67, Defended His Family from Armed Gang and Was Arrested for Racially Aggravated Assault
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Ecco la vera definizione di recessione e non riguarda affatto il PIL - Rischio Calcolato
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Inghilterra: niente veglie davanti alle cliniche abortiste - CR - Agenzia di informazione settimanale
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Bolivia: scontro tra Morales e la Conferenza episcopale - CR - Agenzia di informazione settimanale
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L'imminente crisi del debito europea - Rischio Calcolato
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Utero in affitto: il Comune di Roma ammette il reato
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Quante sono le multinazionali straniere in Italia e da dove vengono
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Pianeta dei Pazzi: Frocismo, migranti e sigarette avvelenate. - Rischio Calcolato
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I Migranti, la Libia, (e Salvini) Hanno Rotto il Cazzo - Rischio Calcolato
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Fecondazione. Arrivano i figli del protocollo | Tempi.it

venerdì 6 luglio 2018

Radio Monte Grappa: Il riconoscimento del concepito come uno di noi










COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
Movimento per la Vita Italiano (Presidente: Marina Casini Bandini)
Federvi.P.A. (Presidente: Claudio Larocca)


Il riconoscimento del concepito come uno di noi: ecco la vera prevenzione dell’aborto e il fondamento dell’obiezione di coscienza. I CAV e il sostegno alla donna: un modello per lo Stato

Di fronte alla delibera della regione Piemonte, approvata in data 3 luglio, che sostiene la necessità di garantire il preteso “diritto” all'aborto ritenuto compromesso dal numero di obiettori, che trasforma i consultori in distributori di contraccettivi e che vuole escludere dalle strutture sanitarie gli obiettori.


Il Movimento per la Vita Italiano e
la Federazione Cav e Mpv Piemonte e Valle d'Aosta - Federvi.(P.A.)
ribadiscono che:

  1. il Ministro della Salute ha ripetutamente dimostrato: “I dati suggeriscono che […] il numero dei non obiettori risulta superiore a quello necessario a rispondere adeguatamente alle richieste di IVG, e quindi una parte dei non obiettori viene assegnata ad altri servizi […] non sembra essere il numero di obiettori di per sé a determinare eventuali criticità nell’accesso all’IVG, ma probabilmente il modo in cui le strutture sanitarie si organizzano nell’applicazione della legge 194/78” (dalla relazione ministeriale sull’applicazione della legge 194, dicembre 2017). Non è vero dunque che l’obiezione di coscienza renderebbe più difficile l’aborto in Italia;
  2. il migliore e più efficace strumento di prevenzione dell’aborto è il riconoscimento del concepito come uno di noi. Tale riconoscimento va nella direzione del progresso poiché è frutto delle moderne acquisizioni scientifiche e del modero principio di uguaglianza. L’obiezione di coscienza testimonia che la scienza riconosce nel concepito un essere umano e ciò è insopportabile per la congiura contro la vita che trasforma la pretesa di affermare il “diritto di aborto” in pretesa di togliere il diritto costituzionale alla libertà di pensiero;
  3. è necessaria un’educazione all’affettività che coinvolga e non escluda la famiglia (ancor più se si tratta di minorenni) e che miri alla promozione umana della persona e non soltanto a fornire strumenti che banalizzano la sessualità e il corpo limitandosi a ridurre il “rischio” di una gravidanza indesiderata a cui rispondere solo con l’interruzione della stessa cioè con la soppressione del nascituro;
  4. è urgente una riforma che garantisca la funzione consultoriale sulla base di quanto già scritto nell’art. 2 lettera d della legge 194/78, dove - tra gli altri compiti consultoriali - si stabilisce che essi assistono la donna in gravidanza “contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna alla interruzione della gravidanza”. Occorre dunque una riforma che per restituire ai consultori la loro vera funzione elimini ogni legame tra l’aborto ed il consultorio stesso. Rinunciare a punire non significa rinunciare a tutelare il diritto alla vita dei non nati e la maternità durante quella specialissima situazione che si chiama gravidanza;
  5. Una prevenzione seria e mirata "a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza" (L. 194 art. 5), se ben attuata anche sull'esempio e con il supporto dei Centri di aiuto alla Vita, potrebbe ridurre il numero di IVG e permetterebbe così di evitare il ricorso a mobilità o addirittura a concorsi riservati (o meglio inaccessibili ai medici obiettori) che minano il diritto all'obiezione di coscienza e il fondamentale principio di non discriminazione. Soprattutto si lavorerebbe davvero e finalmente sia a favore della donna, che spesso si sente “costretta” ad abortire per mancanza di aiuti, sia a favore del figlio tanto assente in questa delibera, quanto visibile in una semplice ecografia ostetrica.

    Al fondo della delibera piemontese infatti vi si rileva la pretesa di imporre a tutti il rifiuto dello sguardo sul più piccolo e povero tra gli esseri umani qual è il bambino prima di nascere.

sabato 30 giugno 2018

Salmerìa 26.2018

Venezuela e giornalisti di regime: il paradiso inventato
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Lo statalista Galantino ignora la Dottrina sociale
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Giggino il doganiere con tre dazi nel paniere - Phastidio.net
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Scorie - Di Maio inventa anche il diritto a internet
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VENETI A PROCESSO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE FINALIZZATA ALLA RIVOLTA FISCALE - Rischio Calcolato
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La cattiva scuola tutta diritti e Costituzione | Tempi.it
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La "gente" vuole essere rassicurata. Ed eccitata. Quindi, vuole accanto una puttana e non la realtà - Rischio Calcolato
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TRIA, LA VERSIONE ACCADEMICA DELLE SCEMENZE PENTASTELLATE - Rischio Calcolato
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Lauren Southern's Documentary, Farmlands, Explores White Genocide and the Brewing Civil War in South Africa
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Banche USA in sprofondo, mezzo mondo in "bear market" e Iran nel mirino: è tutto ok, guardate la tv - Rischio Calcolato
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Macellai uniti «contro il terrorismo vegano» | Tempi.it
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Il Giappone abbandona lo standard inflazionistico al 2% - Rischio Calcolato
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Scorie - Il tassa e spendi europeo non è né innovativo, né virtuoso
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Governo e ideologia immigrazionista
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Papa Francesco: un cambiamento di paradigma nella missione della Chiesa?
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REDDITO DI CITTADINANZA: BASTEREBBE CONOSCERE L’ARITMETICA
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Tutti i numeri degli hotspot in Italia e Grecia
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Migranti. «Accordo Ue? Abbiamo calato le braghe, debacle del governo»
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Il risultato del vertice UE si riassume in una frase, “su base volontaria”. Cosa dirà Salvini a Pontida?
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Niente burqa, vietato dal Parlamento olandese
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La BCE pronta a Operation Twist, Trump minaccia di uscire dal WTO, Germania nel mirino: è il Matrix
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Il “cambio di paradigma” e la sua vera portata

Conversazione al fronte: Veneziani, dicci, ma davvero siamo al tramonto di tutto?

Siamo arrivati al cuore del nostro Speciale sulla (presunta) fine dell’Occidente 
[a cura dei siti Pepe, The Debater e La Baionetta]
Sì, perché la domanda drammatica sul tramonto della nostra civiltà è, alla fine, “colpa” di un filosofo (e scrittore e opinionista e molto altro) speciale, uno dei più pepati che conosciamo in circolazione, Marcello Veneziani, e del suo ultimo libro Tramonti.


È proprio vero che stiamo vivendo un tempo che non è paragonabile a nessun momento della storia umana? Veramente siamo al tramonto di ogni ideale a noi conosciuto: l’Occidente, la politica e addirittura la millenaria civiltà cristiana?

Non ci piacciono gli apocalittici, i complottisti e in genere tutti i facili profeti di sventura, ma quella di Veneziani, purtroppo, più che un vaticinio pare essere un’analisi del presente, e per di più lucida. Quindi, andiamo alla fonte delle nostre inquietudini e chiediamo direttamente a lui se il sole è veramente così basso sull’orizzonte, con un’attenzione speciale a quella misteriosa compagnia di uomini, la Chiesa, che da duemila anni è voce infaticabile di una speranza viva che non conosce tramonto.

Alla fine, Veneziani, se dovessimo andare all’origine dei problemi, possiamo dire che il male incurabile dell’Occidente è quest’alleanza tra nichilismo e relativismo, cioè tra il “niente è importante” e il “va bene tutto”?

Non è un’alleanza, è una conseguenza. Il relativismo presuppone il nichilismo e produce nichilismo, e viceversa. Vi possono essere forme incoerenti e incompiute di relativismo che non esplicitano la destinazione ultima, il nichilismo. E forme distorte e incoerenti di nichilismo che partono dal relativismo e arrivano al suprematismo, cioè a forme di egemonia o dispotismo. Oggi a me pare invece che i due opposti negativi siano il nichilismo e il fanatismo, cioè l’assenza di scopo, significato e valore da una parte e la pretesa di ingabbiare il mondo, l’umanità, dentro il monopolio della propria Assoluta Verità.

Perché sostiene che il politicamente corretto è pericoloso? Al contrario, quanto è importante l’identità di un popolo?

Il politicamente corretto è la negazione della realtà, della storia e della natura nel nome di un codice ideologico che decreta la falsificazione dei fatti, del comune sentire e perfino del linguaggio.

L’identità di un popolo è invece legata al senso comune, all'esperienza reale della vita, ai suoi limiti e alle sue imperfezioni. La sua cultura passa inevitabilmente per la tradizione sedimentata nel tempo e tra le generazioni, quel patrimonio di pratiche, riti, simboli, religioni, costumi e linguaggi che ne costituiscono poi la sua provenienza.

Nell’era della post-verità e della globalizzazione cosa deve fare l’uomo per non sentirsi solo e senza un destino?

Deve connettersi, ma in questo caso non a una rete, a un social, a un’emittente; ma connettersi alle persone reali che vivono accanto a lui, alla famiglia, alla città, alla propria patria, a coloro che condividono idee e sensibilità; e connettersi a coloro che furono e a coloro che saranno, cioè collegarsi a una tradizione, e dunque a un passato e a un avvenire, liberandosi dalla dittatura del presente.

In Alla luce del Mito lei si concentra sulla questione “verità”. Eppure, oggi questa parola è diventata un tabù, un ostacolo che impedirebbe la vera democrazia, la vera tolleranza, addirittura la misericordia della vera fede…

Non c’è pensiero e non c’è umanità se non c’è passione di verità e ricerca del vero. Ma la verità diventa pericolosa quando qualcuno pretende di detenerne il monopolio e di parlare nel nome della verità. Come per i fanatici e i nichilisti i pericoli vengono da due versanti opposti: da chi nega la verità e da chi ne impone un surrogato di cui si ritiene depositario.

Dove va la Chiesa del terzo millennio? È possibile una sintesi tra la Verità di Benedetto e la Carità verso la Modernità di Francesco o sono due vie inconciliabili?

È possibile benché arduo, ma il problema principale è l’indifferenza dei contemporanei al messaggio cristiano. In fondo, Benedetto, nel solco di Giovanni Paolo II, cercò di risvegliare la Verità nell’Occidente ma fu sconfitto dall’ateismo pratico; Francesco gode di una vasta popolarità mediatica e di una simpatia tra i non credenti ma non è riuscito a ridestare il messaggio cristiano. E non si può pensare di colmare il vuoto di Dio col pieno di migranti; l’accoglienza rischia di ridurre la chiesa a una specie di Ong…

Vede una futura divisione dentro la Chiesa o addirittura uno scisma?

La divisione è nei fatti, lo scisma è possibile. Ma bisognerebbe prima tentare l’impresa di ritrovare il motivo di fondo della missione evangelica, lasciando poi a ciascuno la possibilità di interpretare in modo diverso le sensibilità sociali e culturali.

Secondo lei, in quale momento storico sono iniziate le difficoltà che oggi vediamo della Chiesa?

Non si può ritrovare una data perché ogni volta che si scorge il punto di frattura, si risale ancora indietro fino a Lutero e prima ancora alle sette ereticali… Nella storia più recente, invece il punto di crisi coincide con il Concilio Vaticano II. E con la triste considerazione che il cattolicesimo progressista si è sentito più vicino ai progressisti non cattolici che ai cattolici non progressisti. Col risultato che si sono aperte ferite incolmabili.

Nel suo libro Tramonti scrive che la decadenza dell’Occidente consiste nella perdita del passato, del futuro e del soprannaturale. Ritiene possibile un Occidente senza Chiesa o dall’altra parte una Chiesa senza Occidente?

La Rivelazione è un cammino ulteriore per i credenti. Alla luce della fede il soprannaturale è l’itinerario della mente in Dio, per dirla con san Bonaventura. La scoperta di Dio. E dunque il futuro è solo un acconto d’immortalità, una promessa di vita eterna. Ma non a tutti è dato incontrare la fede. Mi è difficile immaginare un Occidente senza Chiesa e viceversa, ma tutto può accadere…

sabato 16 giugno 2018

Salmerìa 24.2018

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GLI SCOZZESI ARRABBIATI PER LA BREXIT: “VOGLIAMO SECEDERE” - Rischio Calcolato

sabato 9 giugno 2018

Salmerìa 23.2018

Jack il pasticciere vince, ma la libertà è appesa a un filo - La Nuova Bussola Quotidiana
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IL GOVERNO, LE TASSE E IL GIOCO DELLE TRE CARTE
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Scorie - L'eterna (falsa) promessa di trasformare le pietre in pane
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Sembra facile cancellare il debito, ma la storia dice di no
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Aperti i primi tavoli negoziali tra governo e realtà - Phastidio.net
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Nessun complotto contro l'Italia dietro gli acquisti della Bce
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Il ministro Lorenzo Fontana difensore del buon senso
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L’Italia chiamò… Ovvero, la politica e la rivoluzione - nemo potest duobus dominis servire
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Francesco blocca il documento dei vescovi tedeschi a favore dell'intercomunione. Il testo integrale della lettera
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"L’ospedale che ha ucciso Isaiah ammette il suo errore" - Alleanza Cattolica
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In Ucraina, tra ortodossi e cattolici, Francesco si schiera con Mosca
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Fake news sull'aborto: apriamo gli occhi sulla realtà
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CATALOGNA, CAMBIERÀ QUALCOSA COL PREMIER SOCIALISTA A MADRID? - Rischio Calcolato
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E' vero, Draghi ha comprato meno BTP e più Bund. Golpe? No, ci ricorda quale sarà la realtà post-QE - Rischio Calcolato
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Islam. Lo studio che scandalizza la Francia | Tempi.it
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La Corte di Giustizia UE non "legalizza" il matrimonio gay...
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Putin: "Soros vuole innescare volatilità sull'euro". Lo stesso Soros che ora "difende" l'Italia dall'UE? - Rischio Calcolato
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Medjugorje, Monsignor Peric: "False le 47 mila apparizioni mariane" - CR - Agenzia di informazione settimanale
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Viviane Lambert scrive (ancora) a Macron | Tempi.it
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REFERENDUM SVIZZERO: LA MONETA INTERA NON È AFFATTO LA SOLUZIONE - Rischio Calcolato

Radio Monte Grappa: “In viaggio per la Vita” arriva in Piemonte

A quarant’anni dalla legge italiana sull’aborto, nell’iniziativa “In viaggio per la Vita”, un camper del Movimento per la vita, dopo aver attraversato la Toscana e la Liguria, arriverà in Piemonte per ben 8 tappe dal 7 al 13 giugno, con la collaborazione di Federvi.P.A (Federazione regionale dei Centro e dei Movimenti per la Vita) e dei Centri di Aiuto alla Vita locali.

L’iniziativa del Camper “In viaggio per la Vita” è pensata per veicolare messaggi, spunti e riflessioni sulla bellezza e la dignità di ogni vita umana sin dal concepimento e sulla necessità di un più efficace sostegno alla maternità.

I volontari dei Centri di Aiuto alla vita locali inoltre forniranno notizie e materiali sulla loro attività, sul numero verde SOS VITA - 8008.13000, servizio attivo 24 ore su 24 e sul Progetto Gemma, strumenti preziosi per aiutare le mamme a superare le difficoltà di una gravidanza “difficile” o “non desiderata”.

Il tour piemontese partirà da Asti il 7 giugno in Piazza Alfieri, poi l’8 giugno sarò ad Acqui Terme in Piazza Italia, il 9 giugno a Torino con una doppia tappa, al mattino nel cortile del Santuario Maria Ausiliatrice e il pomeriggio presso il sagrato della parrocchia SS. Nome di Maria in zona Mirafiori.

Lasciata la città di Torino sosterà ancora il 10 giugno al mattino a Rivoli presso il sagrato della parrocchia Santa Maria della Stella e il pomeriggio a Savigliano per poi tornare ancora nella provincia di Torino il 13 giugno a Ciriè dove sosterà tutta la mattina in Piazza San Giovanni, prima di ripartire il pomeriggio verso il Trentino Alto Adige.


Di seguito il dettaglio del calendario:


7 GIUGNO

- ASTI (Cav Asti)

Piazza Alfieri

Dalle 9 alle 18


8 GIUGNO

- ACQUI TERME (Cav/Mpv Acqui Terme)

Piazza Italia

Dalle 8 alle 19


9 GIUGNO

- TORINO (Mpv Torino)

Santuario Maria Ausiliatrice (cortile interno)

Via Maria Ausiliatrice 32

Dalle ore 9 alle ore 13


9 GIUGNO

- TORINO (Cav Mirafiori Nord)

Via Guido reni 96/140

c/o sagrato Parr. SS. Nome di Maria

Dalle ore 17 alle ore 19


10 GIUGNO

- RIVOLI (Cav/Mpv Rivoli)

Via Piol 44

c/o sagrato Parr. Santa Maria della Stella

Dalle 9.30 alle 12.30


10 GIUGNO

- SAVIGLIANO (Cav Savigliano)

Piazza Santa Rosa

Dalle 14 alle 17


13 GIUGNO

- CIRIE' (Cav Ciriè)

Piazza San Giovanni

Dalle 9 alle 12

Dispaccio: Presentazione del libro ”Il denaro non governa”, Latina - giovedì 14 giugno

Latina - “La politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia”, in questa frase è racchiuso uno dei punti fermi del pensiero sociale di Papa Francesco, riportato nel libro “Il denaro non governa. Politica, economia ed ambiente nel pensiero sociale di Papa Francesco” scritto da Andrea Tornielli, vaticanista di “La Stampa” e da Pier Paolo Saleri, dirigente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori.


Il libro, che sarà presentato presso la Curia Vescovile di Latina giovedì 14 Giugno, sarà oggetto di un convegno organizzato dall’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti e dalla CISL di Latina, in cui sono previsti gli interventi di quattro parlamentari: Stefano Fassina, Deputato di Liberi e Uguali, Maurizio Gasparri Senatore di Forza Italia, Giancarlo Giorgetti e Alessandro Pagano deputati della Lega Nord. Una tavola rotonda che vedrà come coordinatore il Segretario regionale dell’UCID, Benedetto Delle Site, e un intervento introduttivo del Senatore Riccardo Pedrizzi, Presidente del Comitato tecnico-scientifico dell’UCID nazionale. L’evento sarà presieduto da Mons. Mariano Crociata, Vescovo della Diocesi di Latina, Sezze, Priverno, Terracina.

“In un momento in cui la storica alleanza tra democrazia e libero mercato contro i totalitarismi sembra vacillare sotto i colpi dello spread – sottolinea Benedetto Delle Site, Segretario UCID Lazio – dalle encicliche, dalle esortazioni e dai discorsi del Romano pontefice ci arriva un pensiero sorgivo, che raccoglie tutto quanto nella Dottrina sociale della Chiesa è oggi di sorprendente attualità”.

“Gli interventi di parlamentari di differenti aree, dimostrano – fa notare il Senatore Riccardo Pedrizzi – come il Magistero della Chiesa continui ad interrogare le culture politiche del nostro Paese”.

“Bisogna riconoscere ad Andrea Tornielli e Pier Paolo Saleri – sottolineano Roberto Cecere, Segretario CISL e Anna Maria D’Achille, Presidente dell’UCID, promotori dell’iniziativa – di aver saputo sintetizzare nel libro il pensiero socio-politico ed economico di Papa Francesco. Si tratta di un utile compendio sia per chi voglia conoscere realmente questo pontificato e la sua visione del mondo, sia per gli operatori sociali e del mondo del lavoro i quali ispirano la propria azione ai principi della Dottrina sociale della Chiesa”.

Dispaccio: 30 anni di CAV - un aiuto alla vita e alla maternità, Rivoli - sabato 9 giugno

In occasione dei festeggiamenti per i 30 anni di attività a sostegno della vita nascente e della maternità, il Centro di Aiuto Alla Vita e Movimento per la Vita “G.Foradini” di Rivoli organizza una conferenza dal titolo "30 ANNI DI CAV - UN AIUTO ALLA VITA E ALLA MATERNITÀ". 


La serata che si terrà, con il patrocinio del Comune, il prossimo 9 giugno presso il Centro Congressi Città di Rivoli in via Doria Riparia n° 2, affronterà il tema delle misure di sostegno alla maternità, anche in un’ottica di rimozione delle cause che portano le donne a rinunciare al proprio figlio ricorrendo all’interruzione volontaria di gravidanza.

La conferenza, che avrà come relatrice principale MARINA CASINI (Presidente del Movimento per la Vita Italiano, Giurista, Professore, aggregato di Bioetica), si propone inoltre di stimolare un dialogo e un confronto con gli enti locali, utile a conoscere quali sono le misure già esistenti di tutela alla maternità, capire in che modo poterle portare maggiormente a conoscenza delle donne e ragionare su quali misure si potrebbero ancora aggiungere a quelle esistenti per rendere la stessa tutela più efficace, mettendo al centro una preferenza alla nascita che sia anche di contrasto alla sempre più preoccupante denatalità.

A tal fine sono stati invitati a intervenire: 


per il Comune di Rivoli 

l’Assessore all'Istruzione - FRANCESCA ZOAVO, l’Assessore alla Cultura e Turismo LAURA GHERSI e l’Assessore alle Politiche Sociali - KATJA AGATE; 


per l'Asl To3 

il Direttore SILVIO VENUTI; 


per il Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale Rivoli, Rosta e Villarbasse (CISA) 

la Presidente - OLGA MARIA FRANCESCA COSIMATO. 


Modererà l’incontro il Presidente del Cav-Mpv di Rivoli e presidente di Federvi.P.A. (Federazione dei Cav e degli Mpv di Piemonte e Valle d’Aosta) CLAUDIO LAROCCA. 

Sarà infine un’occasione per conoscere l’attività trentennale del Cav-Mpv, Associazione benemerita rivolese che conta oltre 1000 bambini nati, inserita pienamente nella storia ormai ultra quarantennale del Movimento per la Vita italiano che, mettendo insieme gli oltre 300 Centri di Aiuto alla Vita presenti sul territorio italiano, conta già oltre 200.000 bambini nati.

domenica 3 giugno 2018

Lettera dal fronte: L’infiorata segno dell’oblazione della nostra vita

Per la Processione del Corpus Domini in molte parrocchie d’Italia, soprattutto nel Centro e nel Sud, si è soliti realizzare l’infiorata vale a dire dei tappeti floreali su cui passa la processione ed il Santissimo Sacramento. Quello che segue è un articolo (cui ne possono seguire anche altri) frutto di una riflessione pluriannuale del sottoscritto che si occupa dell’infiorata nella sua Parrocchia dal 2001.


Se chiedessimo in che cosa consista la solennità del Corpus Domini, sono sicuro, la maggior parte degli intervistati risponderà: nell’infiorata. Che cos’è, però, che lega questa “forma d’arte” ad una delle più importanti e solenni festività della Chiesa?

L’infiorata, come dice lo stesso nome, è una composizione di fiori.

Il fiore è il regalo per eccellenza: è costoso ed è destinato a morte breve e sicura. Chi regala un fiore, poi, è consapevole della “spesa inutile” che compie ma ritiene che chi lo riceverà sia degno di un’attenzione particolare, di un’offerta totale e non calcolata.

Non sto dicendo cose assurde ed astratte, semplicemente non ce ne accorgiamo. La dimostrazione di quanto ho appena detto sta nel fatto che portiamo (o meglio offriamo) i fiori ai nostri defunti, cioè a persone che non potranno mai dirci se hanno gradito o meno quella spesa. Si offrono fiori alla persona amata o a cui si vuole più bene perché riconosciamo che ne sono degni.

Ma se i fiori si offrono a chi è degno di riceverli, chi ne è degno per eccellenza è solo Dio, in quanto Bene Assoluto. La liturgia ci insegna che i fiori sono segno della nostra totale offerta a Dio: come il fiore è reciso e non può più contare su sé stesso per vivere, così noi ci buttiamo nelle mani di Dio Padre, chiedendo ed attendendo da lui «redenzione, sicurezza di vita e salute»1. È ovvio che un’offerta, per essere tale non deve pretendere niente in cambio: non si loda una persona perché se ne ha bisogno ma perché ne è degno.

L’infiorata è segno della nostra oblazione a Dio che si è offerto completamente per noi nel sacrificio della Croce e che continua a donarsi a noi, in modo incruento, nel Sacramento dell’Eucaristia. È oblazione perché non produce niente ma costa molto. Difatti, l’infiorata, è frutto di giorni di lavoro e può essere fatta o alle prime luci del giorno o sotto il solleone del primo pomeriggio.

L’infiorata è anche simbolo della nostra stessa vita: Cristo deve entrare nella nostra vita allo stesso modo in cui Egli passa sopra i fiori, “distruggendo” e dissipando i nostri sforzi. Per chi fa la vera infiorata, e non una semplice pittura con un soggetto religioso, non importa chi veda il disegno: Dio già lo ha visto; non importa che non si rovini: anzi, si augura che Cristo ci passi sopra.

La misura della bellezza del soggetto, quindi, non è il fotografo oppure i complimenti ma deve essere questa: è bello questo disegno per il mio Dio, Bellezza Infinita?

Noi abbiamo perso il senso della bellezza. Quando entro in una chiesa contemporanea mi sembra di essere entrato in una tempio protestante: che cosa manca? La Bellezza. Quella bellezza che l’Incarnazione e la Chiesa hanno santificato: la pittura, la scultura, le vetrate. «Tutto è buono e bello perché tutto è verità» dice Dostoevskij2.

Oggi si rischiano troppo facilmente due eccessi: o scordare la bellezza in nome di una verità mai ben precisata (il pauperismo sfrenato di tanti cattolici progressisti) oppure di allontanarci dalla Verità. Per capire quest’ultima affermazione farò un esempio lampante a proposito delle infiorate di interesse turistico ed artistico: queste rischiano molto facilmente (se già non lo fanno) di perdere di vista il loro fine specifico. Esse non guardano a Cristo (cioè alla Verità) ma guardano solo alla bellezza con la b minuscola perché la Bellezza in Assoluto è solo Dio.

In effetti con queste considerazioni tutto cambia radicalmente perché sappiamo che il nostro non è un lavoro fine a sé stesso.

L’infiorata assume anche un carattere mistagogico con un linguaggio semplice e immediato anche per i bambini. Io stesso oggi mi trovo ad insegnare i “trucchi” e a dare consigli o spiegazioni a ragazzi che hanno la stessa età in cui io ho cominciato a disegnare con i fiori. Durante questi momenti, poi, posso conoscerli meglio e continuare il mio compito di catechista anche fuori dalle quattro mura dell’aula parrocchiale.

Una generazione tramanda all'altra una tradizione3 che è simbolo del nostro perpetuo grazie a Dio per i suoi infiniti doni.

Non è possibile, poi, separare o disgiungere l’infiorata dalla processione: avremmo fatto solamente un’opera d’arte, magari con un bellissimo soggetto sacro, ma nient’altro. È praticamente inutile fare l’infiorata e poi non andare in processione o, peggio ancora, stare a guardare la processione in attesa dei tanto agognati ringraziamenti e complimenti: che «servi inutili»4 saremmo?

Vorrei finire con questo invito: quando, durante la processione, vi sentirete stanchi e magari anche affamati, offrite in silenzio tutte le vostre fatiche al Sacro Cuore di Gesù: «Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del cuore immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al sacrificio eucaristico le preghiere e le azioni, le gioie e sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.»5

«Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà»6




____________________
1 - Messale Romano, Preghiera Eucaristica N.1.
2 - Dostoevskij, I Fratelli Karamazov.
3 - Cfr. Sal. 145, 5
4 - Cfr Lc 17, 7-10
5 - Preghiera per l’offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù.
6 - Mt 6,6.

sabato 2 giugno 2018

Salmerìa 22.2018

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Obice: L’Occidente finisce perché muore il Logos (e il populismo ne è l’ultimo rantolo?)

Secondo alcuni, l’Occidente deve liberarsi del Logos, ovvero dalle identità, dalla legge naturale e dalla religione. Ma il Logos è proprio l’anima da cui nasce la civiltà occidentale. E, se soffochi l’anima, questa in qualche modo trova il modo di uscire allo scoperto… (populismo docet).

Partecipo con gioia all'interessante dibattito sulla fine (presunta) dell’Occidente promosso da La Baionetta, Pepe e The Debater.


Com'è ovvio che sia, il punto vero è la definizione di Occidente. Magni, Berlicche e il mio amico Emiliano Fumaneri ne hanno dato definizioni diverse: per il primo l’Occidente si identifica con il Libero Mercato; per il secondo con «il cristianesimo che si fa cultura»; per il terzo, la «sintesi della filosofia greca, della scienza del diritto romana, della verità ebraico-cristiana».

Per quel che vale la mia opinione, considero l’Occidente come la società permeata dal Logos. Il Logos è l’essenza dell’Occidente.

Cos'è il Logos? La ragione che guida e governa l’universo, l’ordine della creazione, misura e proporzione, infinita bellezza. «In principio era il Logos» recita il Vangelo di Giovanni «e il Logos era Dio, e il Logos era presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo suo, e niente di ciò che esiste è stato fatto senza di lui».

I greci non hanno visto il Logos, non l’hanno toccato, non lo hanno ascoltato; ma sapevano che esiste. Per questo la Grecia è Occidente e il Logos è greco.

Ma il Logos è anche romano, perché i romani si consideravano greci e perché il Logos ha deciso di farsi romano – «onde Cristo è romano» (Purgatorio XXXII) – per governare il mondo.


SE L’OCCIDENTE NASCE CON IL “LOGOS”, EBBENE SÌ, STA MORENDO

Dunque l’Occidente non nasce con l’inculturazione del cristianesimo, nasce addirittura prima del cristianesimo: nasce con il desiderio, la fame, la nostalgia che l’uomo ha del Logos. Con la certezza che il Logos esiste e che vale la pena di vivere per Lui. Ne consegue che non è Occidente chi ha rifiutato il Logos (nonostante la UEFA e la partenza del Giro d’Italia). Ora affrontiamo la questione: l’Occidente sta finendo, è finito?

Se la definizione è corretta, la risposta è: sì, l’Occidente sta morendo.

Sta morendo dal XVI secolo, quando ha deciso di (tentare di) vivere senza il Logos, come se il Logos non esistesse. Ha rifiutato il pensiero metafisico mutilando la ragione, ha rifiutato le norme morali e religiose che la metafisica riconosce (la famosa «legge naturale»). Ufficialmente ha separato la religione dalla politica; in realtà ha estromesso il Logos dalla politica, dalla società e dalla vita delle persone.

Poiché il Logos è l’essenza dell’Occidente, strappandosi dal petto l’anima l’Occidente ha deciso di suicidarsi. Le conseguenze, credo, sono sotto gli occhi di tutti: la nostra società non ha più nulla da offrire se non il nuovo modello di smarthphone; la politica non propone più alcuna impresa nella quale imbarcarsi, per la quale dare la vita; le relazioni sono diventate un miraggio, siamo sempre più soli ed incapaci di amare; viviamo vite senza scopo e senza senso affondandone la tristezza in sciocchi e insignificanti piaceri che leniscono il male di vivere solo per un breve intervallo di tempo.

Ma l’Occidente si sta suicidando anche materialmente: non produce più nulla, né manufatti, né tecnologia (tutta la tecnologia che usiamo è asiatica), né figli. L’Occidente è diventato sterile, perché chi attende la morte non ha più nulla da costruire, nulla in cui sperare. Che senso ha chiamare alla vita dei figli, delle nuove generazioni? Cosa abbiamo da proporre loro quali incarichi possiamo affidare, quale eredità lasciamo?


EPPURE, IL LOGOS RITORNA… SOTTO FORMA DI IDENTITA’ NAZIONALI E POPULISMI

Ovviamente, tutto questo ha un senso se si definisce Occidente quello spazio culturale che viene vivificato dal Logos.

Paradossalmente (ma forse non casualmente), gli ambienti culturali che lo rigettano hanno cominciato a chiamare Occidente proprio il rifiuto del Logos. È quello che fa, ad esempio, Jonah Goldberg, ex neo-con membro dell’American Enterprise Institute. Un suo recente libro si intitola Il suicidio dell’Occidente: come la rinascita del tribalismo, del populismo, del nazionalismo e della politica dell’identità sta distruggendo la democrazia americana e presenta proprio questa tesi.

L’Occidente, sostiene Goldberg, è costituito da una triade: Libero Mercato, Democrazia e Diritti Umani. Tutto ciò non ha nulla a che fare con la Natura, con Aristotele e con il Logos, anzi: sono nati dal rifiuto di tutto ciò. Ne consegue che l’Occidente ha 300 anni e non si è incarnato nella Grecia classica, in Roma o nell’Europa cristiana, ma nella Democrazia Americana (gli statunitensi sono una sineddoche vivente). L’Occidente, quindi, è vivo e gode di buona salute (tanto che domina il mondo). Ma Libero Mercato, Democrazia e Diritti Umani – spiega Goldberg – non sono naturali, anzi: sono «innaturali», sono nati contro il Logos. Il problema, secondo Goldberg, è che la Natura aristotelica non vuole rassegnarsi a perire, e tenta di risorgere: il tribalismo, il populismo, il nazionalismo – in una parola «l’identità» (cioè l’essenza) – stanno uscendo dalle fogne nelle quali il liberalismo li aveva ricacciati. Se l’Occidente scenderà a patti con queste arcaiche (eterne?) forze si suiciderà e noi, gli occidentali, dobbiamo impedirlo. Dovremmo rifiutare l’identità, la Natura, il Logos e difendere il Libero Mercato. Insomma per Goldberg, ciò che noi chiamiamo Occidente è vivo e lotta insieme a noi se lo identifichiamo con il Libero Mercato; è al tramonto se lo definiamo come l’incarnazione del Logos divino ed eterno. Quindi: qual è la nostra definizione di Occidente?


Roberto Marchesini

Obice: L’Occidente è infine libero pensiero? No. E infatti muore perché è molto di più

L’Occidente morirà se perderà la relazione con l’evento da cui è nato: l’Incarnazione. Solo il fatto di Cristo, infatti, tiene in piedi i diritti umani, la separazione Cesare/Dio e la libertà. Lontano da Lui, questi ideali, per quanto grandi, appassiscono (e lo vediamo ogni giorno intorno a noi).

Continua il dibattito sulla (presunta) fine dell’Occidente [A cura dei siti Pepe , The Debater e La Baionetta]


Non sono d’accordo con chi identifica l’Occidente con la separazione tra Stato e Chiesa, con una civiltà “laica” caratterizzata dalla distanza fra la politica e la religione. Se guardo alla storia e alla geografia posso vedere come questa definizione non stia in piedi. Ci sono stati imperatori cinesi meno intrusivi in materia religiosa di certi presidenti; e non mi pare che la Regina d’Inghilterra, a capo della confessione anglicana, regni in un paese non occidentale. La rivoluzione francese, con la sua dea ragione, è stata antioccidentale?

Possiamo anche identificare l’Occidente con la democrazia, con i diritti umani, con il libero mercato. Sono questi i tesori delle nostre terre, ciò che le costituisce, la loro anima più vera? Sono questi i nuovi dei che le proteggono? Sono loro che ci rendono felici?

Cos’è, quindi, questo inafferrabile Occidente? Esiste davvero, o è solo un’idea confusa di quella che identifichiamo con la nostra civiltà? Cosa accomuna Praga e Londra, Parigi e Messina, l’America coast to coast? I nostri anni dieci e gli anni dieci del secolo scorso, e di quello ancora prima?

Tutte le idee che ho elencato fanno parte dell’Occidente, ma non sono l’Occidente. Sono le conseguenze di un particolare evento che noi cristiani indichiamo come l’Incarnazione. Come se l’irrompere di Cristo nel mondo li avesse rivelati, li avesse indicati come aspetti possibili e gradevoli del vero. No, non sono il vero. Sono parte del vero. Sono scoperte del vero, sue declinazioni rese evidenti da una visione del mondo cristiana. Sono, in altre parole, l’annuncio di Cristo che si è fatto cultura. Quella cultura che rifiuta lo schiavismo, che vede gli uomini come fratelli, che dà a Cesare quello che è di Cesare.

Il guaio è che si è pensato bastasse. Che, dopo che ci ha dato tutte queste cose belle e giuste il cristianesimo non servisse più. Che si possa essere fratelli anche senza. Si è ridotto Cristo ad uno schema, a qualcosa che non c’entra con la vita. La fede la si è data dapprima per scontata, poi per inutile, ora si asserisce sia dannosa. È per questo che l’Occidente sta morendo.

L’Occidente è il cristianesimo che si fa cultura, abbiamo detto, e tuttavia il cristianesimo è molto più grande dell’Occidente. L’occidente che si crede autosufficiente, orgoglioso del suo essere e delle sue scoperte è un fantasma, è un’idea incompiuta, è come chi si ferma sul pianerottolo asserendo di avere raggiunto il cielo. Non credo che, qualunque sia l’aspetto di questo spettro, possa sussistere senza il cristianesimo. Non senza diventare altro da quella idea che ne abbiamo. Domani l’Occidente diventerà altro, come è diventato costantemente altro.

Il suo punto cardinale sarà ancora occidente? O punterà piuttosto verso il basso? Ciò dipenderà da se resterà fedele, in qualche maniera, a quella sua radice costitutiva.

Se non lo sarà, sappiamo cosa fanno le radici la cui pianta sia stata tagliata. Rinascono altrove.

martedì 22 maggio 2018

Obice: Fine dell’Occidente? No, fine di ogni dittatura del cervello

È vero, come dice Veneziani, che l’intero Occidente sta per finire? Secondo Magni no, anzi, l’Occidente non è mai stato così in salute, come dimostrano i milioni di uomini che vi emigrano: quello che è finito è ogni tentativo di imporre all'Ovest del mondo un unico ideale in cui tutti devono credere.

Dibattito sulla (presunta) fine dell’Occidente [A cura dei siti Pepe , The Debater e La Baionetta]


Da più di un secolo, gli intellettuali occidentali descrivono e prevedono il tramonto della nostra parte di mondo. All’inizio del secolo scorso fu “Il Tramonto dell’Occidente”, di Oswald Spengler. In questi giorni esce, con un titolo molto simile, “Tramonti. Un mondo finisce e un altro non inizia” di Marcello Veneziani. Fra queste due opere crepuscolari, troviamo un’infinità di lavori analoghi, prodotti sia da intellettuali della destra conservatrice e reazionaria, sia, soprattutto, da una sinistra che identificava l’Occidente con il capitalismo.

Sapete una cosa, però? Che da allora ad oggi l’Occidente non è mai morto. Ancora oggi vive e gode di ottima salute.

Serve una piccola premessa, prima di tutto: che cosa si intende per Occidente? Da più di mezzo secolo a questa parte sono definiti “occidentali” anche paesi come il Giappone, Taiwan, Australia, Nuova Zelanda e Israele, che non si trovano geograficamente in Occidente. Dall'altra parte, un pezzo di Occidente ha tradito se stesso quando il regime nazista ha instaurato un vero e proprio Stato confessionale, fondato sul culto nazista: la Germania, pur essendo in mezzo all’Europa, non era più “occidentale”, per stessa ammissione dei massimi dirigenti del suo regime di allora.

Quindi che cosa si intende per Occidente? La civiltà “laica”, caratterizzata dalla separazione fra la politica e la religione. Che poi si parli di religione tradizionale o di nuovi culti ideologici, come il nazismo e il comunismo appunto, importa meno: è il rapporto fra potere politico e potere spirituale che fa la vera differenza. Quella occidentale è l’unica civiltà in cui il potere spirituale e quello politico sono separati, dunque è l’unica in cui si afferma la triade che più la contraddistingue: democrazia, libero mercato e diritti umani.

Un sistema, cioè, in cui ciascuno vive come crede e non sulla base di ciò che gli viene ordinato di credere. Gli intellettuali che prevedono la caduta dell’Occidente, sia quelli di destra che quelli di sinistra, in realtà lamentano proprio la separazione della religione dalla vita politica e della fede dal potere coercitivo. Credono che, senza una religione di Stato, la vita sia impossibile e la società sia presto destinata alla disintegrazione. Spesso esprimono parole di condanna contro gli Usa e per oltre un secolo ne hanno previsto l’imminente caduta. E devono aver portato bene agli americani: man mano che gli intellettuali, inclusi quelli statunitensi, ne prevedevano declino, crisi e crollo, loro crescevano sotto tutti gli aspetti fino a diventare la prima potenza del mondo. Gli americani sono una società molto cristiana (e i simboli religiosi sono presenti ovunque nelle istituzioni, anche nel dollaro stesso), ma gli Usa sono il primo Stato laico del mondo e l’unico che possa dirsi veramente tale anche al giorno d’oggi. Sono un paese in cui lo Stato non si fa portatore di una fede, non si considera come espressione della volontà divina, ma al contrario lascia liberi i suoi cittadini di praticare il proprio culto, privatamente e pubblicamente. Gli stessi intellettuali che prevedevano il crollo imminente dell’Occidente, negli anni ’30, non disdegnavano affatto la Germania nazista. Proprio perché era uno Stato fondato sull’ideologia, era una riedizione di uno Stato confessionale. Abbiamo visto come è andata a finire.

E la stessa condiscendenza, per non dire ammirazione, è stata riservata all’altro grande totalitarismo novecentesco, lo Stato confessionale comunista, che imponeva la fede nel marxismo a tutti i suoi cittadini. Ogni uomo sovietico era tenuto a comportarsi da marxista dalla culla alla tomba, dalla mattina alla sera. Finché non ci ha creduto più nessuno e, anche qui, abbiamo visto come è andata a finire.

Sulle rovine di questi Stati confessionali, totalitari, l’Occidente ha trionfato e nessuno, ad oggi, è mai riuscito a proporre un’alternativa credibile. Chi sarebbe l’alternativa? Il regime venezuelano, il Socialismo del XXI Secolo in cui si muore di fame? Cuba, ormai cartolina di se stessa? La Corea del Nord, inferno da cui chi può fugge? Gli jihadisti, sono un’alternativa? Quelli che usano armi prodotte in Occidente e i social network made in California per farsi propaganda? Gli jihadisti sono parassiti violenti e particolarmente nocivi della civiltà occidentale. Ma di loro, a parte il fanatismo, non aggiungono nulla. La Cina è un’alternativa? Quella Cina che scimmiotta il mercato occidentale, copiandone tutte le idee migliori, dagli smart phone ai megastore online, sarebbe l’alternativa… a cosa? La Russia è un’alternativa? Quel regime che è “democratico sì, ma non troppo”, “di mercato sì, ma non troppo”, rispetta i diritti umani “ma senza esagerare” e in occasione di Olimpiadi e Mondiali deve nascondere sotto il tappeto tutti suoi aspetti meno occidentalizzati? Sarebbe quella “l’alternativa”? Vista da qui, parrebbe piuttosto una brutta copia del mondo occidentale.

Strano tramonto quello di un Occidente che viene imitato da tutti i Paesi non occidentali…

E l’Occidente come sta? In perfetta forma, come dicevamo all'inizio. Sotto tutti i punti di vista. Mai come in questo periodo e in questa parte del mondo c’è stato un così alto tasso di alfabetizzazione, una speranza di vita così lunga, un tasso di violenza così basso, un benessere così elevato. Un benessere contagioso, per di più: con tutti i paesi che hanno abbracciato la globalizzazione, miliardi di individui sono usciti dalla povertà. Meglio di qualunque programma umanitario messo in atto nell'ultimo secolo. Ci lamentiamo dell’immigrazione “selvaggia”, ma non ci accorgiamo che anche questo è un sintomo di ottima salute. Dall'Africa e dall'Asia fuggono per venire da noi, in Occidente, non per andare in Cina o in Russia. L’Occidente di oggi non è in crisi, non è fragile, è perfettamente solido, è stato in grado di assorbire lo shock della crisi del 2008: in altri periodi storici avrebbe provocato il collasso della democrazia, oggi è stata in gran parte superata.

E allora perché, cari intellettuali di destra e di sinistra, continuate a parlare di crisi dell’Occidente? Non è, per caso, che ad essere in crisi siete voi? Vi lamentate di un Occidente laico, perché volete comandare in uno Stato confessionale, di cui voi vi sentite i chierici?