"Correzione filiale a papa Francesco" | CR - Agenzia di informazione settimanale
-
NON DATE A CESARE QUEL CHE NON È DI CESARE - Rischio Calcolato
-
Lasciamo gli allarmi xenofobi ai minus habens, l'unico vincitore in Germania è la Bundesbank - Rischio Calcolato
-
La Fed normalizza la politica monetaria, ma l’inflazione continua a latitare
-
GOTTI TEDESCHI: CHI HA FIRMATO LA CORREZIONE AMA IL PAPA E LA CHIESA. I SUOI NEMICI SI NASCONDONO E ADULANO…
-
Che Germania ci attende
-
Scorie - Chi trae benefici dalle crisi
-
Chi ha detto che la Chiesa deve adeguarsi ai segni dei tempi? - Agostino Nobile
-
ATAC delenda est - Rischio Calcolato
-
I siciliani non hanno nessuna fretta di sprofondare in Africa
-
Parla Gotti Tedeschi: "Nella correzione si chiede chiarezza sui sacramenti"
-
"Smetti di fare l'inglese, fai l'italiano". E abbiamo anche il coraggio di rompere il cazzo ai tedeschi? - Rischio Calcolato
-
DA PAURA… ECCO L’EUROPA CHE VORREBBE MACRON - Rischio Calcolato
-
«Siamo fierissim·e·i di aver pubblicato il primo manuale scolastico con scrittura inclusiva!»
-
Giornata dell'aborto, Adinolfi (Pdf): "Noi vogliamo la giornata del diritto a nascere. Sarà nel programma" - Intelligo News – notizie, ultima ora e gossip
-
Chi ha effettuato più test nucleari dal 1945? Non di certo la Corea del Nord
-
Fedcoin: The U.S. Will Issue E-Currency That You Will Use - Bitcoin News
-
Scorie - C'è differenza tra accoglienza volontaria e accoglienza coercitiva
-
CORREZIONE FILIALE: QUASI QUADRUPLICATE LE ADESIONI. MIGLIAIA DI FIRME POPOLARI. PAROLIN: DIALOGARE…
-
Spesa pubblica, occupazione ed interventismo centrale - Rischio Calcolato
▼
sabato 30 settembre 2017
venerdì 29 settembre 2017
Obice: Preghiera a San Michele Arcangelo
Sancte Michaël Arcangele, defende nos in proelio, contra nequitias et insidias diaboli esto presidium; imperet illi Deus, supplices deprecamur; tuque, princeps militiae coelestis, satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute, in infernum detrude. Amen
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia: sii tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli. E tu, o principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell'Inferno satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen.
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia: sii tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli. E tu, o principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell'Inferno satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen.
Cappellano militare: Il custode di casa
Quando ti accorgi di non avere le chiavi, subito senti l'angoscia dell'uscio di casa, chiuso davanti al tuo inarrestabile desiderio. Ma poi arrivi e trovi la porta aperta, perché qualcuno dentro si è accorto (anche prima di te) di una chiave assente e di un desiderio incontenibile: solo chi custodisce la casa sa trasformare con la sua amorevolezza i passi dispersi in cammino compiuto.
Anche il Cielo, che è la vera Casa, ha chi apre la porta alla povertà delle tue tasche e alla smisuratezza del tuo cuore.
Ora, riesci a pensare qualcosa di più grande di questo?
Anche il Cielo, che è la vera Casa, ha chi apre la porta alla povertà delle tue tasche e alla smisuratezza del tuo cuore.
Ora, riesci a pensare qualcosa di più grande di questo?
Don Carlo Pizzocaro
mercoledì 27 settembre 2017
Obice: A proposito della Correctio Filialis: questione di "core business"
È notizia dell’altro ieri la pubblicazione della Correctio filialis de haeresibus propagatis, ovvero di una lettera indirizzata a Papa Francesco dove si dichiara che il Papa, mediante la sua Esortazione Apostolica Amoris laetitia e mediante altre parole, atti e omissioni ad essa collegate, ha sostenuto 7 posizioni eretiche, riguardanti il matrimonio, la vita morale e la recezione dei sacramenti, e ha causato la diffusione di queste opinioni eretiche nella Chiesa Cattolica.
Ovviamente, la stampa più becera ha avuto subito da etichettare i firmatari (tra i quali spicca, come unico prelato, Mons. Bernard Fellay, superiore della San Pio X e quindi, di riflesso, cattivo e fascista) come fronda anti-Bergoglio, tradizionalisti (senza sapere nemmeno che nella Chiesa Cattolica il tradizionalismo è una identità ben precisa, e tra i firmatari ce ne sono pochissimi) e via dicendo.
In realtà, le critiche che vengono mosse nella lunga lettera sono ben precise e circostanziate, non sono accuse a caso per il puro gusto di fare la guerra a qualcuno. È evidente la buona fede dei firmatari, e il loro interesse a far sì che non si propaghino eresie dannose per il popolo di Dio.
Le critiche alle 7 posizioni eretiche sono innanzitutto dovute all’incredibile ambiguità di Amoris Laetitia; sarebbe da ciechi negare che tale documento non sia drammaticamente ambiguo. Ciò è testimoniato dal fatto che a distanza di due anni dalla pubblicazione, non esiste ancora una interpretazione univoca del testo e che ogni Conferenza Episcopale (se non addirittura ogni Diocesi, ma tant’è) si stia arrangiando interpretandolo nella maniera che più la aggrada (anche questo è ben dettagliato nella lettera, con tutti i tentativi ambigui degli ultimi due anni).
Chi scrive non ha intenzione di spulciare tutte le proposizioni errate e le loro correzioni; tuttavia può riportare la discussione su un terreno più semplice e più immediatamente comprensibile per il cattolico medio, ovvero sulla questione della salvezza delle anime.
Sì, perché se qualcuno se ne fosse dimenticato, la salvezza delle anime è il "core business" della Chiesa Cattolica Romana. Potremo volgarmente dire (mi perdonino l’ardimento, ma serve a rendere il concetto) che il fatturato della Chiesa Cattolica si misuri nel numero delle anime che vengono strappate alle grinfie di Satana.
In questa ottica, Amoris Laetitia è solo un produttore di caos che non rende affatto più agevole la comprensione del Magistero dei precedenti Papi e che crea confusione nei fedeli e nei confessori. E capirete che questo non è assolutamente bene: se ci si confessa male, non si ottiene l’assoluzione dai propri peccati. Se i peccati mortali non sono assolti, si va all’Inferno (brutto da dire, poco appetibile come strategia di marketing, ma è così).
Sembra quasi che Amoris Laetitia sia un tentativo di rendere il sacramento dell’Eucarestia come più inclusivo, come se lo si rendesse più bello in base a quante più persone lo ricevono (con una logica che, se mi permettete, non è diversa da quella con cui si va ad un concerto di Vasco, per dire).
Ma la Chiesa non può piegarsi ad un ragionamento mondano di questo tipo: la Misericordia per il peccatore passa innanzitutto dal metterlo in guardia dai peccati, e ricevere l’Eucarestia essendo in una situazione reiterata di peccato è esso stesso un peccato mortale. Motivo per cui, se la Chiesa è Madre che si cura delle anime dei suoi figli, farà di tutto per scoraggiare comportamenti (come quello appena esposto) che aprono la strada alla dannazione eterna.
Purtroppo Amoris Laetitia porta proprio nella direzione opposta. Allora ben vengano lettere come questa, che comunque non sono attacchi personali alla figura del Papa ma amorevoli indicazioni per evitare di cadere in gravi errori e di dannare le anime di tanti fedeli.
P.S.: l’etichetta di “tradizionalista” sta diventando (o lo è già) l’equivalente ecclesiale del “fascista” in campo politico. Cioè, se non sei d’accordo col pensiero dominante, sei “quella roba là”.
lunedì 25 settembre 2017
Cappellano militare: Il fuoco di casa negli occhi
Suona il telefono.
Un amico, uno di quelli con la "A" maiuscola, uno di quelli che neanche la storia riesce a separare, un amico di quelli che sai che sarebbe meglio chiamare "fratelli". Io prete cattolico, lui ateo convinto fin dalla prima lezione di filosofia (materia in cui si è laureato). Rispondo, perché a lui non posso non rispondere.
«Ciao Ca, tutto bene?».
Strana la frase di circostanza. «Che sarà successo?», mi chiedo. Il tono poi era serio, non quel linguaggio eternamente giovane e leggero che sentivo e mantenevo tutte le volte che uscivamo. Perché io ero felice di uscire con lui, ma vivevo nella preoccupazione di non dover forzare il suo ateismo con il mio Cattolicesimo.
«L'ho conosciuto!»
«Chi?»
«LUI»
«Lui chi?»
«Dio»
Silenzio.
«Ma come...?»
«Quest'estate mi sono rivisto con N. (comune amico, uno di quelli che sembrano sempre inconcludenti nella vita) e lui mi ha portato all'adorazione. Sono andato scettico, sono uscito turbato e la settimana dopo ci sono tornato cattolico».
Rimango in silenzio. Anche io sono uscito con il mio amico, con il mio fratello, quest'estate. Avevo una gioia: ero giovedì, ma non c'era l'adorazione in parrocchia. Non avrei saputo gestire le due cose insieme, invece era così semplice: dovevo uscire verso di lui, lontano, e portarlo dentro, vicino a LUI.
Perché la Chiesa può anche uscire, ma se poi lascia la gente fuori dimenticandosi di portarla dentro, allora non serve a nulla. Quando esci serve il fuoco di casa negli occhi, serve la passione per la Sua vigna per risvegliare gli oziosi che, lo sanno, non desiderano una vita per strada ma vogliono vivere per il Padrone. Una Chiesa che esce per dire a chi sta in piazza che comunque va bene così, non è apostolica ma codarda, non è madre ma zingara.
Alla fine della telefonata mi è scesa una lacrima. Io che sono il suo amico e ministro di questa Sposa stupenda, proprio io sono stato il codardo che ha mutato tante occasioni di missione in vergognosa fuga.
Un amico, uno di quelli con la "A" maiuscola, uno di quelli che neanche la storia riesce a separare, un amico di quelli che sai che sarebbe meglio chiamare "fratelli". Io prete cattolico, lui ateo convinto fin dalla prima lezione di filosofia (materia in cui si è laureato). Rispondo, perché a lui non posso non rispondere.
«Ciao Ca, tutto bene?».
Strana la frase di circostanza. «Che sarà successo?», mi chiedo. Il tono poi era serio, non quel linguaggio eternamente giovane e leggero che sentivo e mantenevo tutte le volte che uscivamo. Perché io ero felice di uscire con lui, ma vivevo nella preoccupazione di non dover forzare il suo ateismo con il mio Cattolicesimo.
«L'ho conosciuto!»
«Chi?»
«LUI»
«Lui chi?»
«Dio»
Silenzio.
«Ma come...?»
«Quest'estate mi sono rivisto con N. (comune amico, uno di quelli che sembrano sempre inconcludenti nella vita) e lui mi ha portato all'adorazione. Sono andato scettico, sono uscito turbato e la settimana dopo ci sono tornato cattolico».
Rimango in silenzio. Anche io sono uscito con il mio amico, con il mio fratello, quest'estate. Avevo una gioia: ero giovedì, ma non c'era l'adorazione in parrocchia. Non avrei saputo gestire le due cose insieme, invece era così semplice: dovevo uscire verso di lui, lontano, e portarlo dentro, vicino a LUI.
Perché la Chiesa può anche uscire, ma se poi lascia la gente fuori dimenticandosi di portarla dentro, allora non serve a nulla. Quando esci serve il fuoco di casa negli occhi, serve la passione per la Sua vigna per risvegliare gli oziosi che, lo sanno, non desiderano una vita per strada ma vogliono vivere per il Padrone. Una Chiesa che esce per dire a chi sta in piazza che comunque va bene così, non è apostolica ma codarda, non è madre ma zingara.
Alla fine della telefonata mi è scesa una lacrima. Io che sono il suo amico e ministro di questa Sposa stupenda, proprio io sono stato il codardo che ha mutato tante occasioni di missione in vergognosa fuga.
Don Carlo Pizzocaro