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La vita in un battito: stop aborto se si sente il cuore
Giornata mondiale dei diritti umani. Che dite, vietiamo l’aborto?
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sabato 10 dicembre 2016
mercoledì 7 dicembre 2016
Obice: Un ponte color arcobaleno
Carissimi tutti che avete votato NO al referendum e avete invitato tutti a fare altrettanto, se non foste ancora abbastanza soddisfatti di tutto quello che avete causato, vi diamo ora un’altra buona notizia.
Dovete sapere che la legge Cirinnà (formalmente la legge 76/2016) ha bisogno, come tutte le leggi, di decreti attuativi, cioè di quei “regolamenti” che permettono di attuare la legge in tutti i suoi aspetti.
Sostanzialmente i decreti forniranno un riconoscimento garantito da parte dello stato italiano delle unioni civili o matrimoni contratti all'estero secondo lo statuto italiano di unione civile.
Sono state inoltre apportate alcune modifiche al codice penale per consentire l’equiparazione del partner dell'unione civile al coniuge, così che nel caso uno dei due uccidesse l'altro si applicherebbe lo stesso regime che si applica alle persone legate dal vincolo matrimoniale.
In attesa dei decreti, le unioni civili sono state possibili grazie al cosiddetto “decreto ponte”, scritto dal ministro Angelino Alfano. Secondo quanto stabilito, il termine ultimo per l’approvazione dei decreti attuativi era il 5 dicembre; ma il nostro Angelino non smette di stupire, infatti il ponte provvisorio può essere “allungato” fino al 5 marzo 2017 data dopo la quale il decreto non sarà più valido. Quindi se la scadenza del 5 marzo non dovesse essere rispettata, non sarebbe più possibile creare unioni civili fino all'approvazione, in entrambe le camere, dei suddetti decreti.
In conclusione, oggi con 173 sì il Governo ha ottenuto la fiducia sulla manovra di bilancio, Renzi è tecnicamente dimissionario e bisogna ancora capire con quale forma e colore si metteranno a discutere di legge elettorale.
Mattarella ha accettato con riserva le dimissioni e domani inizieranno le consultazioni per trovare qualcuno che si prenda l’incarico di sostituire Renzi.
Considerando che le consultazioni inizieranno alle 18 pare che non ci sia tutta questa fretta, abbiamo già detto altrove che prevediamo che le camere non verranno sciolte prima del 15 settembre 2017.
Personalmente ci auguriamo che questo ponte crolli e che il prossimo Governo abbia il coraggio di mettere in discussione la legge Cirinnà e, di conseguenza, che sia capace di mettere nello stesso cassetto della Scalfarotto i suoi decreti attuativi.
Dovete sapere che la legge Cirinnà (formalmente la legge 76/2016) ha bisogno, come tutte le leggi, di decreti attuativi, cioè di quei “regolamenti” che permettono di attuare la legge in tutti i suoi aspetti.
Sostanzialmente i decreti forniranno un riconoscimento garantito da parte dello stato italiano delle unioni civili o matrimoni contratti all'estero secondo lo statuto italiano di unione civile.
Sono state inoltre apportate alcune modifiche al codice penale per consentire l’equiparazione del partner dell'unione civile al coniuge, così che nel caso uno dei due uccidesse l'altro si applicherebbe lo stesso regime che si applica alle persone legate dal vincolo matrimoniale.
In attesa dei decreti, le unioni civili sono state possibili grazie al cosiddetto “decreto ponte”, scritto dal ministro Angelino Alfano. Secondo quanto stabilito, il termine ultimo per l’approvazione dei decreti attuativi era il 5 dicembre; ma il nostro Angelino non smette di stupire, infatti il ponte provvisorio può essere “allungato” fino al 5 marzo 2017 data dopo la quale il decreto non sarà più valido. Quindi se la scadenza del 5 marzo non dovesse essere rispettata, non sarebbe più possibile creare unioni civili fino all'approvazione, in entrambe le camere, dei suddetti decreti.
In conclusione, oggi con 173 sì il Governo ha ottenuto la fiducia sulla manovra di bilancio, Renzi è tecnicamente dimissionario e bisogna ancora capire con quale forma e colore si metteranno a discutere di legge elettorale.
Mattarella ha accettato con riserva le dimissioni e domani inizieranno le consultazioni per trovare qualcuno che si prenda l’incarico di sostituire Renzi.
Considerando che le consultazioni inizieranno alle 18 pare che non ci sia tutta questa fretta, abbiamo già detto altrove che prevediamo che le camere non verranno sciolte prima del 15 settembre 2017.
Personalmente ci auguriamo che questo ponte crolli e che il prossimo Governo abbia il coraggio di mettere in discussione la legge Cirinnà e, di conseguenza, che sia capace di mettere nello stesso cassetto della Scalfarotto i suoi decreti attuativi.
Fabio Molinaris
Daniele Barale
martedì 6 dicembre 2016
lunedì 5 dicembre 2016
Obice: Molti combattenti e un fronte solo, il NO vince
Ha vinto il NO, e con una percentuale che onestamente non ci aspettavamo - avremmo scommesso un NO al 52, 53% - ma va bene anche il 60, intendiamoci.
Ha vinto quella parte di popolazione che non vuole un sistema veloce ma uno Stato che sa in che direzione andare, che vuole tenere conto delle minoranze e che non vende i principi su cui è stata costruita la nostra Costituzione, come gli articoli 3, 19 e 21 sulla dignità della persona, la possibilità di esprimere le proprie idee, la propria Fede, gli articoli 29, 30 e 31 sulla famiglia, il 118 sulla sussidiarietà, per qualche punto di spread.
Ha vinto chi ritiene che nella nostra Costituzione sia insita una visione antropologica, religiosa e filosofica che è la più ragionevole.
Ha vinto l'informazione fatta dal popolo e per il popolo, perché non è vero che l'opinione te la formi da solo leggendoti la norma (perché la riforma era illeggibile) ma occorre un continuo confronto e paragone con chi è autorevole nei giudizi. Pensando a quali sono state le voci del SI: giornali, televisioni e politici internazionali; e chi ha dato voce al NO: piccole ma diffusissime manifestazioni, volantini, il mondo cattolico (quello che ci capisce qualcosa sia chiaro) e il mondo di internet tanto criticato e disprezzato ma che si preoccupa di fare informazione; viene da pensare che la voglia di capire e informarsi c'è e che la maggior parte degli italiani vogliono incidere nella società.
Due sono le categorie di persone su cui vorrei focalizzare l’attenzione:
- la seconda sono i cattolici, che tanto si sono impegnati nel controllare cosa ha fatto Renzi in questi mille giorni di governo.
Alcuni cattolici “alla Renzi” hanno votato SI in preda al “bello di guardare oltre” e al “dialogo”, molti altri, quelli che possono essere rappresentati dalla piazza del FamilyDay hanno votato e fatto campagna per il NO, andando in giro a spiegare cosa veramente era scritto nella Riforma.
Chiaramente la piazza non è solo mondo cattolico ma chiunque sia dotato di ragione, credenti e non credenti, che han condiviso le istanze a cui hanno dato voce chi ha organizzato e riempito gli incontri di piazza, alcuni di questi stanno pensando ai palazzi e altri no… vedremo.
Vi sono stati anche piccoli-grandi protagonisti come DNF, Sentinelle in Piedi, MCL, famiglie per il NO e molti altri, piccole forze che si sono ritrovate a combattere sullo stesso fronte con molti altri.
Rimane il dato che ora tutti vogliono accaparrarsi la fetta più grossa di questo 60%, bisogna capire se questa vittoria così schiacciante darà il coraggio a queste forze politiche di non dare la fiducia ad un governo tecnico che sicuramente verrà proposto, concedendo il tempo di fare la legge di stabilità e la legge elettorale, oppure se faranno i cattivi fino alla fine. Se il NO si fosse fermato al 52% non avrei avuto dubbi… ma l’ipotesi “cattivi fino alla fine” mi sembra richieda troppo coraggio.
Ad adesso c'è una legge di bilancio fatta di una tantum sulle entrate e di aumenti strutturali di spesa che non è stata approvata dall'Europa (forse alla fine verrà approvata proprio per non aggiungere altra instabilità) che va portata a termine e una legge elettorale che, allo stato attuale, è un proporzionale puro per entrambe le camere (pare). I 5 stelle vogliono usare “l'italicum corretto”, qualcun’altro parla di consultellum. Vedremo.
Il fatto è che noi non abbiamo problemi se il governo cade ogni due anni, a patto che questo rappresenti in modo reale la popolazione dello Stato. Non ci interessano mille mila leggi che regolamentino ogni aspetto della vita ma ne vogliamo poche, ben scritte e che lascino la massima libertà di iniziativa al singolo. Queste e molte altre cose erano soffocate e rese con la minima incidenza possibile all'interno della riforma proposta (il Senato come era disegnato e il combinato disposto non avrebbero mai rispecchiato il sentire comune); la riforma è stata fermata, e questa è una cosa buona, ora però bisogna rendere reale tutto ciò.
Intanto abbiamo un bel annetto di respiro per quanto riguarda la battaglia sulle questioni antropologiche in cui possiamo costruire qualcosa di concreto e poi si vedrà.
Ha vinto quella parte di popolazione che non vuole un sistema veloce ma uno Stato che sa in che direzione andare, che vuole tenere conto delle minoranze e che non vende i principi su cui è stata costruita la nostra Costituzione, come gli articoli 3, 19 e 21 sulla dignità della persona, la possibilità di esprimere le proprie idee, la propria Fede, gli articoli 29, 30 e 31 sulla famiglia, il 118 sulla sussidiarietà, per qualche punto di spread.
Ha vinto chi ritiene che nella nostra Costituzione sia insita una visione antropologica, religiosa e filosofica che è la più ragionevole.
Ha vinto l'informazione fatta dal popolo e per il popolo, perché non è vero che l'opinione te la formi da solo leggendoti la norma (perché la riforma era illeggibile) ma occorre un continuo confronto e paragone con chi è autorevole nei giudizi. Pensando a quali sono state le voci del SI: giornali, televisioni e politici internazionali; e chi ha dato voce al NO: piccole ma diffusissime manifestazioni, volantini, il mondo cattolico (quello che ci capisce qualcosa sia chiaro) e il mondo di internet tanto criticato e disprezzato ma che si preoccupa di fare informazione; viene da pensare che la voglia di capire e informarsi c'è e che la maggior parte degli italiani vogliono incidere nella società.
Due sono le categorie di persone su cui vorrei focalizzare l’attenzione:
- la prima sono i tanto criticati giovani, quelli che non si interessano e non si informano, è sufficiente guardare questi numeri per capire che non è così.
La parte giovane dell'Italia ha lavorato molto con i vari comitati, uno su tutti gli Studenti per il NO, si è informata e ha preso una decisione.
La parte giovane dell'Italia ha lavorato molto con i vari comitati, uno su tutti gli Studenti per il NO, si è informata e ha preso una decisione.
- la seconda sono i cattolici, che tanto si sono impegnati nel controllare cosa ha fatto Renzi in questi mille giorni di governo.
Alcuni cattolici “alla Renzi” hanno votato SI in preda al “bello di guardare oltre” e al “dialogo”, molti altri, quelli che possono essere rappresentati dalla piazza del FamilyDay hanno votato e fatto campagna per il NO, andando in giro a spiegare cosa veramente era scritto nella Riforma.
Chiaramente la piazza non è solo mondo cattolico ma chiunque sia dotato di ragione, credenti e non credenti, che han condiviso le istanze a cui hanno dato voce chi ha organizzato e riempito gli incontri di piazza, alcuni di questi stanno pensando ai palazzi e altri no… vedremo.
Vi sono stati anche piccoli-grandi protagonisti come DNF, Sentinelle in Piedi, MCL, famiglie per il NO e molti altri, piccole forze che si sono ritrovate a combattere sullo stesso fronte con molti altri.
Rimane il dato che ora tutti vogliono accaparrarsi la fetta più grossa di questo 60%, bisogna capire se questa vittoria così schiacciante darà il coraggio a queste forze politiche di non dare la fiducia ad un governo tecnico che sicuramente verrà proposto, concedendo il tempo di fare la legge di stabilità e la legge elettorale, oppure se faranno i cattivi fino alla fine. Se il NO si fosse fermato al 52% non avrei avuto dubbi… ma l’ipotesi “cattivi fino alla fine” mi sembra richieda troppo coraggio.
Ad adesso c'è una legge di bilancio fatta di una tantum sulle entrate e di aumenti strutturali di spesa che non è stata approvata dall'Europa (forse alla fine verrà approvata proprio per non aggiungere altra instabilità) che va portata a termine e una legge elettorale che, allo stato attuale, è un proporzionale puro per entrambe le camere (pare). I 5 stelle vogliono usare “l'italicum corretto”, qualcun’altro parla di consultellum. Vedremo.
Il fatto è che noi non abbiamo problemi se il governo cade ogni due anni, a patto che questo rappresenti in modo reale la popolazione dello Stato. Non ci interessano mille mila leggi che regolamentino ogni aspetto della vita ma ne vogliamo poche, ben scritte e che lascino la massima libertà di iniziativa al singolo. Queste e molte altre cose erano soffocate e rese con la minima incidenza possibile all'interno della riforma proposta (il Senato come era disegnato e il combinato disposto non avrebbero mai rispecchiato il sentire comune); la riforma è stata fermata, e questa è una cosa buona, ora però bisogna rendere reale tutto ciò.
Intanto abbiamo un bel annetto di respiro per quanto riguarda la battaglia sulle questioni antropologiche in cui possiamo costruire qualcosa di concreto e poi si vedrà.